Amalfi. Intervista al Magister Italo Giulivo video

Dagli inviati di Positanonews, presenti all’evento che hanno raccolto foto, video e interviste.

Generico agosto 2021

Il nuovo Magister di Civiltà Amalfitana è Italo Giulivo, capo della Protezione Civile regionale: un tributo a tutti i volontari impegnati a fronteggiare emergenze e assistere la popolazione. Il messaggio lanciato dalla scelta del MAGISTER, è chiaro e preciso: attenzione al territorio a 360°. Frizione, conservazione e protezione, i tre principi cardine per un connubio uomo-territori fattibile.

Cosi esordisce, Italo Giulivo , rispondendo alle domande del moderatore

….un ringraziamento sentito alla commissione ai sindaci che hanno voluto scegliere me e attraverso me premiare la protezione civile regionale e soprattutto i volontari che sono la vera forza di un sistema di protezione civile….

Trascrizione del testo in automatico ricavata dal video:

il ruolo di capo della protezione civile

per l’impegno soprattutto quindi

profonde

nelle emergenze e non solo

è arrivato ad amalfi il telefono

squillava in continuazione

anche di problemi che comunque lo

travolgono

sarà importato insomma anche in costiera

la zona di mare dove oggi possiamo dirlo

ha finalmente potuto

godere appieno anche perché imperadori

amare se concesso anche un bagno era

un’opportunità da non poter per e tra le

ultime emergenze c’è quella dei profughi

afghani che ci sta ottenendo poi in

apprensione ma dopo sceglieremo nei

particolari vitalogy dico è il nuovo

magister di civiltà amalfitana un

riconoscimento che va all’uomo

soprattutto ma come egli stesso ha

potuto sottolineare dal riconoscimento

che si estende all’intera rete di

protezione civile è un po la spina

dorsale di questo paese è diventata una

scheda del sarà di questo paese

un ringraziamento sentito alla

commissione ai sindaci che hanno voluto

scegliere me e attraverso me preminare

la protezione civile regionale e

soprattutto i volontari che sono la vera

forza di un sistema di protezione civile

la protezione civile e per legge un

servizio di pubblica utilità per salvare

le settimane

e ridurre i danni salvare gli animali

salvare l’ambiente

è un servizio di pubblica utilità ma

nella

nel pensiero di molti si pensa che

essendo un servizio qualcuno deve

garantire un po come se fosse il

servizio dell’acqua della link di gas

pato pretendo che qualcuno mi dia un

servizio quello della protezione civile

invece un servizio a cui siamo chiamati

tutti noi dal singolo cittadino allo

stato a garantire che questo servizio

sia efficace ed efficiente quindi c’è un

volo per tutti e bisogna lavorare molto

sul creare la consapevolezza dei rischi

per creare la giusta sensibilità e la

giusta partecipazione attiva da parte di

tutti a partire dal singolo cittadino

che vive nel territorio e che ha la

conoscenza di quell’inter noi

quindi non è facile occuparsi di

protezione la protezione civile viene

chiamata sempre in ogni

momento ma l’avrà del ser civile sarà

partita da fine al peggio come ci

ricordava per noi che siamo di altre

generazioni il padre fondatore della

protezione civile e nel riconosciuto

nella figura di giuseppe santa gioielli

che sappiamo quello che ha fatto per la

regione campania in particolare non solo

con il bradisismo della ma anche per il

terremoto del 1980 nel 1980 non esisteva

un sistema di protezione civile tutti

noi abbiamo visto

cosa è stato il terremoto io all’epoca

ero un ventenne e scritto da un anno

alla facoltà di geologia

mi considera il nuovo stampato da quel

terremoto vivendo nella città di

avellino e

mi ricordo sempre che all’epoca il

titolo del mattino fu fate presto non

esisteva una protezione civile voi fate

presto qualcun altro doveva fare oggi

per quella che è stata l’evoluzione

della protezione civile il titolo del

giornale dovrebbe essere non abbiamo

fatto prima ognuno di voi

ognuno di noi ha un ruolo è una

protezione civile che parte dalla

previsione passa per la prevenzione

arriva alla gestione dell’emergenza e

quindi c’è anche una fase successiva di

post emergenza che riguarda la

ricostruzione quindi un intero ciclo che

si persegue con una protezione civile

lungo estenuante ma essenziale se

vogliamo avere diciamo così una capacità

di fronteggiare i tanti rischi che

girando lima il professore cascini

ricordavano e tutti quella che è

diciamo così

l’equazione del rischio rischio che è

uguale alla pericolosità per

l’esposizione per la vulnerabilità però

a noi piace pensare

in quella che è l’evoluzione di questa

equazione c’è un ufficio delle nazioni

unite due innesti a sarebbe

all’equivalente dell’unicef che si

occupa averla bini questo ufficio si

occupa della riduzione dei rischi di

alette disastro e in questa equazione ha

introdotto al denominatore la capacità

intesa come l’insieme delle misure dei

mezzi di cui si dota una collettività

per

fronteggiare e gestire il rischio è un

qualcosa di non misurabile e un insieme

di azioni che ognuno di noi può fare ma

essendo un elemento che introdotto al

denominatore di una formula ha la

capacità di ridurre il rischio perché ci

aiuta a conoscere meglio come

fronteggiato e questi elementi sono

sicuramente abbiamo bisogno di fare

opere sul territorio che abbiamo visto

sono molto costose difficili da

progettare edifici leed acquisire i

pareri però sulle prevenzione loro

strutturale si può fare tanto i sistemi

di allertamento che venivano ricordati

si può insegnare a un ragazzo quanto è

importante il rischio di un territorio

si può fare un piano di protezione

civile che è importante che venga

continuamente aggiornato e quello è

banale

momento perché ciò che accade in un

territorio si ripresenta sempre la

prossima volta quindi non credo che ci

voglia diciamo così un eminente

scienziato per capire quali sono le aree

del comune di atrani che si allagano

ogni volta che piove sono quelli punti

critici di un territorio che attraverso

un presidio vanno monitorati ogni volta

che suona la campanella della pioggia

alta chi vive in costiera amalfitana lo

sa che quando un pluviometro comincia a

registrare più di 50 mm di pioggia in

un’ora qualcosa succederà

l’altro giorno in 3 ore c’è stato un

rovescio temporalesco

concentrato sul comune di atrani

minori

il picco c’è stato nel comune di scala

180 millimetri in tre ore

ecco che quindi quelle cioè una soglia

che fa capire che il territorio sta

raggiungendo diciamo così il suo punto

di rivincita e qualcosa doveva capire

proviamo tutti insieme a sviluppare i

piani di protezione civile ad aggiornati

a insediare per il coc ogni volta che

c’è un allarme a valorizzare il

volontariato locale il volontariato è

insostituibile fa quello che non si

riesce a fare in altro modo chi ha la

fortuna di avere un volontariato se lo

popoli chi non ce l’ha lo creasse perché

quella è per noi la chiave vincente per

affrontare i rischi rischi che sono

tanti e che è come dire

dobbiamo

diventare ancora più gravi che ha

fronteggiato lì

a trani il comprensorio della costiera

amalfitana sacchetto prima è una

comunità residente che ha visti ma

soprattutto una comunità che ogni volta

che

ha subito una calamita e ha decretato

traccia

esistono studi un alluvione del 1910

dall’unione nel 1924 nell’unione nel

1954 e altri ancora lui

2010 e lì e di scorretto però sono degli

alluvioni che si verificano in un arco

temporale che consentono di lasciarne

memoria alle generazioni future e questo

dà una grande importanza sulla

percezione dei rischi

pensate alle difficoltà ad esempio che

noi come protezione civile abbiamo per

far percepire ad esempio il rischio

vulcanico nell’area del vesuvio ultima

eruzione

1944 ormai quelli che hanno vissuto

quell’epoca si contano sulle dita di una

mano

e non riescono a tramandare campi

flegrei che una delle realtà di rischio

vulcanico

più importanti al mondo un diminuzione

1538 come facciamo a spiegare a un

cittadino dei campi flegrei che vive

nella caldera di un vulcano attivo

quindi anche la percezione il tramandare

e dischi

far diffondere conoscenze sui rischi

territoriali coinvolgendo

le scuole è un primo passo di percezione

del rischio che aiuta molto il sistema

di oggi pomeriggio abbiamo parlato un po

del presidio no cittadino che presidia

il territorio che sta sentinella

prima con un amico architetto o la

lettura tra auguro si parlava del

presidio della sentinella lui ha detto

io coniato il termine il reddito di

contadinanza

bisognerebbe restituire l’uomo alla

terra non la terra lungo questo

l’ho riportato al prima il professore

cascini la regione campania tra le tante

cose che ha fatto ha inventato i presidi

tra geologico del territorio proprio

come nel 1998 quando ci finivano la

tragedia del 137 morti per l’alluvione

del 56 minacciando i comuni di sarno

siano bracigliano quindici e san felice

a cancello

una

scelta vincente frugano preparate delle

figure tecniche un ingegnere un geologo

che presidiavano il territorio ogni

volta che pioveva andavano in dei punti

critici per i nodi a vedere cosa era

successo se piove e nel torrente mi

arriva al quato ritorni la vuol dire che

da qualche parte c’è una frana che

potuta in sospensione del materiale

se c’è una lezione nel terreno ma vado a

vedere se si è mossa e così faccio

prevenzione rispetto a quelli che sono

gli scenari che possono accadere questa

brillante attività

fatta nel 1998 e messa su con

il qb di salerno è stata poi

cercato di esportare a tutti i comuni

che sono soggetti a rischi di colata

capitano e lo ricordava prima professore

brigante c’è stato un periodo di noi

abbiamo provato

insieme all’ordine degli ingegneri

all’ordine dei geologi a

formare utilizzando i fondi europei

un ingegnere un geologo da destinare e

sui vari territori a supporto del

sindaco quando

in caso di allerta ha bisogno di una

confluenza di attività specialistica

questa cosa che affronta in parte ci

siamo anche riusciti a

volume la zona di allerta 3 che quella

che ci creano di posta del cuore che

riguarda

amalfitana molti di quelli le aree dove

si comico e nei 12 comuni che avrebbe

agito prima essere quelli soggetti alle

potature sono classiche delle attività

anche subire che rendono complicate ed è

sicuramente bisogno di vedere ma il

presidio del territorio può essere

assoluta o anche in maniera viscerale

utilizzato del peso tecnico comunale

utilizzando un volontariato di

apple in una realtà come la costiera

amalfitana

sappiamo che i critici e l’imboccatura

due preti quando cominciano le entrate

nel fatto abitati l’anno del settore che

sarebbero il problema della tossina

abbiamo dei tratti di un tavolo degli

inutili che hanno forte presenza e

sviluppa e selezione sono dei veri

proprio ciclo che toccano in quanto

troverà qualcuno ad una velocità pausa

nel fuso amici e su queste montagne con

queste tendenze se questi sono i

materiali piroclastici portati dal

vesuvio che da un lato hanno consentito

la cresce del bosco di progetto ma

quando la più alta

soprattutto per il fatto che la gestione

delle 79 ascoltato molti sport e chiede

leggere sono facilmente utilizzabili

soprattutto gli stadi negativo poi si

sofferma di passare valuto di fim quanto

piove per la qualità di nativi che

arriva sulle strade ebbene questo che è

una criticità è un fattore un fisco che

facilita l’ingresso di una franosità di

un territorio allora bisogna domandarlo

a monitorare tutti se c’è un’allerta

meglio e qualcuno dovremo andare a

vedere l’imbocco dell’irap i compagni

per vedere se sono liberi perché quello

è un precursore di quello del

borgomanerese la propria

capire se nel tratto tombato si è messo

un albero di traverso o qualcosa e

qualcosa che avrete fatto perché questo

serve alla juve

e sono

non si può aspettare che mente al tetto

dell’hotel generici rientra del

sopralluogo

Commenti

Translate »