A Napoli finti manifesti elettorali con bestemmie. Uno scherzo di cattivo gusto o una provocazione?

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Napoli. Nella città sono apparsi nei giorni scorsi dei finti manifesti elettorali che riportavano delle bestemmie. Non si sa chi li abbia commissionati e per quale motivo, ma il Comune di Napoli non ne era assolutamente a conoscenza fino a quando non è stato messo a corrente della situazione da parte dell’Assessorato all’Istruzione e al Turismo della città.

I manifesti hanno chiaramente sollevato moltissime polemiche e non sono piaciuti ai cittadini. Sulla questione è intervenuto l’assessore alla Cultura Annamaria Palmieri che ha dichiarato di voler andare in fondo alla questione e di voler aprire un’indagine in merito all’affissione di questi manifesti e che se necessario sarebbe stato opportuno censurarli.

A difendere i manifesti blasfemi di cui la città è tappezzata c’è Emanuela Marmo, direttrice artistica del festival contro la censura religiosa, la quale ha dichiarato: «La contrarietà dei cittadini, che hanno fatto notare come i manifesti appaiano anche in prossimità di luoghi di culto o frequentati da bambini, mi spinge a credere ancora più convintamente che le azioni di subvertising sono fondamentali. Questi stessi cittadini, infatti, non hanno nulla da dire, sono assolutamente assuefatti ai messaggi pubblicitari che inoculano un uso erotizzato del corpo femminile e dell’infanzia, che promuovono canoni estetici frustranti e irraggiungibili per persone comuni, che associano la bellezza al possesso di beni inutili, costosi, classisti».

In risposta, l’Assessore alla Cultura Palmieri, ha oggi dichiarato la posizione del Comune con una nota che prevede la visione della mostra soltanto ad un pubblico maggiorenne e consapevole.

Ha chiarito inoltre che il Comune non ha ricevuto alcuna richiesta e/o comunicazione relative a questa tipologia di affissione. Quindi risultano avvenute abusivamente e come tali soggette alla immediata rimozione da parte degli addetti di Napoli Servizi competenti sul settore.

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