Truffa del Limoncello, sequestri in tutta Italia: veniva spacciato per prodotto dop di Sorrento

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Truffa del Limoncello, sequestri in tutta Italia: veniva spacciato per prodotto dop di Sorrento. Ce ne parla Vincenzo Lamberti in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano Metropolis.

Limoncello spacciato per prodotto dop di Sorrento e venduto in tutta Italia. E’ uno dei risultati dell’azione congiunta dei Reparti del Comando Carabinieri per la Tutela Agroalimentare nel settore dei marchi di qualità smascherando frodi che vanno dal pane alla mozzarella di bufala Campana. Tante le operazioni svolte nelle ultime settimane, che hanno portato a sanzionare tre imprese che, sul sito pubblicizzavano i falsi vini dopo e igp per 1500 euro. Sempre al Nord sono state denunciate tre persone che utilizzavano, nella produzione dei gelati, nocciole e limoni “convenzionali” anzichè quelli a marchio di qualità, Nocciola di Piemonte Igp e Limone di Sorrento Igp come dichiarato. A Modena è stato denunciato un commerciante che esponeva mozzarella generica sprovvista del confezionamento originario, dichiarando essere Mozzarella di Bufala Campana. In provincia di Napoli sono state sequestrati 60 kg di formaggio stagionato, per un valore di circa 650 euro, falsamente etichettato e venduto come Grana Padano Dop. Non è la prima volta che prodotti dop finiscono nel mirino dei falsificatori. Il mese scorso, infatti, fu la Guardia di Finanza a scoprire un giro clamoroso di falsi alimentari.

Perquisizioni e sequestri di disinfettanti anticovid e alcol denaturato di origine estera, e di ingenti confezioni di vini e champagne e di olio evo adulterati, vennero effettuati dalle fiamme gialle nell’ambito dell’indagine “Bad Drink” coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, che scoprì l’illecito utilizzo, per la produzione di bevande alcoliche come limoncelli e amari, di alcol destinato a fini industriali e di sanificazione, con un concreto rischio per la salute dei consumatori; nel sequestro finì anche olio di semi di girasole spacciato per olio extravergine. Una ventina gli indagati, quasi tutti residenti nell’agronocerino-sarnese (nel Salernitano), che avevano i depositi di bevande adulterate e contraffatte tra le province di Caserta, Napoli e Salerno. Anche per questo motivo i controlli sui prodotti di eccellenza vengono sempre amplificati per evitare brute sorprese ai produttori.

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