Positano Teatro Festival Premio Annibale Ruccello: domenica in Piazza dei Racconti va in scena “Luparella”

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Positano Teatro Festival Premio Annibale Ruccello: domenica in Piazza dei Racconti va in scena “Luparella”. Grande emozione per la serata inaugurale da parte del pubblico del Positano Teatro Festival che, per la prima volta, non ha potuto ascoltare il proverbiale e tuonante “Signori chi è di scena.. signori chi è di scena.. signori chi è di scena” dall’istrionico e vulcanico direttore artistico Gerardo D’Andrea.

La rassegna prosegue domenica 8 agosto, alle 20,45,all’Anfiteatro Piazza dei Racconti, con la sempre applaudita presenza del grande Enzo Moscato con lo spettacolo “Luparella” ovvero Foto di Bordello con Nanà, testo e interpretazione dello stesso Moscato, in scena con Giuseppe Affinito. Uno spettacolo commovente e di grande realismo che è entrato di diritto nella storia del teatro contemporaneo. Lo spettacolo è presentato dalla Compagnia Teatrale Enzo Moscato, le musiche Donamos, i costumi Tata Barbalato, l’organizzazione Claudio Affinito.

Dopo lo spettacolo sarà consegnato dal Sindaco Giuseppe Guida un premio, realizzato dal maestro artigiano orafo Marco Fusco, alla memoria e al merito di Gerardo D’Andrea che ha diretto il Positano Teatro Festival dal 2000 al 2021 sarà ritirato dalla nipote Giuliana Rogano. Sarà inoltre letto da Giuseppe Affinito un ricordo scritto da Enzo Moscato, autore profondamente legato a Gerardo D’Andrea. A Moscato, considerato uno dei più apprezzati drammaturghi contemporanei, è stato attribuito nel 2002 la prima edizione del Premio Annibale Ruccello.

E’ un tributo doveroso alla memoria dell’animatore nonchè fondatore del Festival, Gerardo D’Andrea, che l’amministrazione ha voluto riconoscere per confermare il suo valore culturale che dà lustro alla nostra città”, dichiara il sindaco di Positano Giuseppe Guida

All’amministrazione comunale sarà invece donato un dipinto realizzato dall’artista Daniela Pergreffi “Gerardo e la Pistrice”.

Per Gerardo

Il signore che batteva sul palco col bastone, per annunciare, ogni volta, uno spettacolo diverso, non c’è più.

Eppure, c’è e ci sarà sempre ancora, tra di noi teatranti e il pubblico, che l’abbiamo ben conosciuto per le sue gioie improvvise e le sue roboanti incazzature, per ricordarci che la scena vive soprattutto di passioni e che essa mai diventa pura cenere, anche se colui che ora ricordiamo, con trasporto del cuore e riconoscenza, poco per volta, e come tutti noi del resto, si ridurrà anche lui alla cenere. Ma credo che sarà una cenere diversa, tutta lustrini, strass, evanescenza, inconsistenza. Cioè: la meravigliosa e irriducibile e inimitabile esistenza, di noi tutti, poveri ed illusi guitti, servi della scena.

Ciao Gerardo e grazie. Enzo Moscato

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