Positano Teatro Festival, lo spettacolo musicale “Nino” con Lalla Esposito

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Positano Teatro Festival, continua con successo, sul palcoscenico questa sera lo spettacolo musicale “Nino” con Lalla Esposito.

Martedì 10 Agosto, alle 21,00, la serata si aprirà con lo spettacolo di teatro musicale “Nino”(dedicato all’amico magico Nino Rota) con Lalla Esposito accompagnata al pianoforte da Antonio Ottaviano.

Nino Rota, uno dei più grandi compositori del novecento, “l’amico magico”, come amava definirlo Fellini. “Una donna, ma forse un’anima, ma forse un sogno – si legge nelle note – appare con la sua valigia piena dei suoi piccoli oggetti, strumenti per rendere il sogno in qualche modo più reale.

Ad attenderla un musicista che la prenderà per mano e attraverso le note realizzeranno il loro scopo comune: incontrare l’amico magico. Tutto avverrà senza interruzione tra parole recitate e musica come soffiando su una girandola che dopo aver vibrato per l’effetto del vento, torna al punto di partenza per incominciare a vibrare ancora una volta”.
Al termine dello spettacolo, nella serata condotta da Martina Carpi, sarà consegnato dal sindaco Giuseppe Guida il Premio Pistrice – Città di Positano” ad Alessandro D’Alatri, regista teatrale e cinematografico, reduce dall’enorme successo di ascolti, di critica e di pubblico della serie televisiva “Il Commissario Ricciardi” (Rai1), che ha vinto il prime time di serata. L’autrice del Premio è l’artista Marina Contento.

Nino Rota, uno dei più grandi compositori del novecento, “l’amico magico”, come amava definirlo Fellini.

L’incontro della sua musica con poeti come Amurri, Morante, Wertmuller, Suso Cecchi D’Amico, Testoni, Bonagura, Galdieri.

Poche e preziose parole per le sue melodie essenziali e semplici, canzoni popolari e ironiche, dolcemente sentimentali, napoletane.

Canzoni per il cinema che indagano i nostri sogni e ne fabbricano altri. La sua magica musica è regalata a noi con leggerezza. Il filo sottile che unisce la magia delle sue note è il materializzarsi dei personaggi dei film che hanno incontrato l’abbraccio della sua musica.

Ed ecco che inevitabilmente ci apparirà la figurina di Cabiria perduta nelle sue notti, ma anche la dolce e malinconica Gelsomina o il Tunin di film d’amore e d’anarchia, che disperato racconta la sua inevitabile decisione di assassinare il Duce, i fantasmi femminili che appartengono al sogno di Guido, protagonista di 8 e 1/2 e ancora le luci e le ombre della Dolce vita, le voci del borgo di Amarcord ma anche le note di un Oscar negato al grande Rota, quelle del Padrino e la parentesi di grande televisione con il Giannino di Giamburrasca.

Tutte queste anime sognanti parleranno e canteranno la musica senza tempo come in un sogno impalpabile, ma che ti resta dentro per sempre, dell’amico magico “Nino”.

Note di regia Una donna, ma forse un’anima, ma forse un sogno, appare con la sua valigia piena dei suoi piccoli oggetti, strumenti per rendere il sogno in qualche modo più reale. Ad attenderla un musicista che la prenderà per mano e attraverso le note realizzeranno il loro scopo comune: incontrare l’amico magico. Tutto avverrà senza interruzione tra parole recitate e musica come soffiando su una girandola che dopo aver vibrato per l’effetto del vento, torna al punto di partenza per incominciare a vibrare ancora una volta.

Compiuto il sogno, le note andranno ad essere sempre più deboli, la valigia della donna riaccoglierà il suo contenuto e in quel dormiveglia, in quel dolce attimo tra la veglia e il sonno, saranno già spariti, pronti per diventare di nuovo vento, energia per nuove girandole. Note musicali Già nei secoli precedenti, molti compositori, con la cosiddetta musica a programma, provarono ad associare opere musicali ad immagini precise; il Novecento offre, attraverso il cinema, la grande opportunità di realizzare in pieno quelli che prima erano solo tentativi, e musicisti come Nino Rota offrono al cinema la prova inconfutabile che è possibile creare dei binomi inscindibili tra musica e immagini. “L’amico magico” ha creato delle melodie che erano le uniche possibili da abbinare alle immagini dei film per cui furono create, con l’immenso talento di interpretare ed arricchire, fissandoli in “note”, i sogni visionari di registi come Fellini o Francis Ford Coppola.

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