Penisola sorrentina, sfruttamento delle spiagge. Nel mirino dei militari i lidi di Vico Equense, Meta e Sorrento

Penisola sorrentina, sfruttamento delle spiagge. Nel mirino dei militari i lidi di Vico Equense, Meta e Sorrento.

Sfruttamento delle spiagge Al via un’ondata di controlli Cominciato un lavoro di verifica su tutte le concessioni demaniali. Nel mirino dei militari lidi di Vico Equense, Meta e Sorrento.
Lidi abusivi, cemento sugli scogli per creare piattaforme e conquistare spazi dove fare affari, ruspe che si mettono in azione durante la notte per allargare le spiagge.
Il rispetto per l’ambiente messo sotto i piedi, il concetto di bene pubblico calpestato. Il tema dell’utilizzo delle spiagge è tornato prepotente in questa estate che sembra lo spartiacque tra quella passata ancora condizionata dall’incubo del Covid e la prossima che – si spera -libera da mascherine e limitazioni.
Come si legge anche dalle pagine del quotidiano Metropolis, in penisola sorrentina sta cominciando ad affiorare, come già accaduto in altre realtà, un sistema che finisce per favorire pochi imprenditori che beneficiano di concessioni demaniali e penalizzare chi invece vorrebbe godere di un bene di tutti, come il mare.
Il risultato sono i prezzi da capogiro che vengono applicati dai concessionari, le opere abusive che spuntano in aree protette e la fuga, verso altri lidi, di chi proprio non vuole piegarsi a questo sistema assurdo.

La Capitaneria di Porto di Castellammare di Stabia, guidata dal comandante Achille Selleri, ha iniziato proprio da Massa Lubrense un lavoro che presto potrebbe dare risultati anche in altri Comuni. Da settimane i militari stanno “mappando il territorio” che va da Vico Equense proprio fino a Massa Lubrense, con l’obiettivo di individuare eventuali situazioni da approfondire. I controlli scattati al Maya Beach rientrano in un’attività più ampia che la Capitaneria di Porto intende portare avanti per dare risposte a quei cittadini che lamentano lo sfruttamento della costa nella provincia a sud di Napoli.
Un pezzo del golfo dove il mare sembra essere stato colonizzato da poche famiglie che controllano la stragrande maggioranza delle spiagge, trattandole come se fossero proprie. Proprio dalla penisola sorrentina, la settimana scorsa, è partita una protesta pacifica con il posizionamento dei teli sulla spiaggia per impedire che qualcuno potesse sistemare lettini e ombrelloni.
Una protesta pacifica che ora – si spera -sarà rafforzata dall’attività investigativa su tutto il territorio della penisola.

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