L’omaggio a Édith Piaf sancisce anche il successo di un format che piace sempre di più foto

Positano – Ieri sera davanti ad un pubblico entusiasta si sono esibite la cantante Eleonora Esse e l’attrice Sharon Alessandri con i musicisti Simone Martino, al piano, e Valerio De Negri, al clarinetto, in un omaggio alla celebre chanteuse del dopoguerra francese Édith Piaf (1915 -1964). “Vicoli in Arte”, la rassegna diretta da Giulia Talamo e Ario Avecone, propone un vero e proprio format, inaugurato con Valentina Naselli che ha cantato e raccontato, alcune settimane fa, la storia di Mina; alla stessa maniera, ieri sera in Piazza Flavio Gioia, all’interpretazione canora di Eleonora Esse dei grandi successi della Piaf, faceva da contraltare la biografia della stessa recitata da una bravissima Sharon Alessandri, reduce al cinema da “Villetta con ospiti”, regia di Ivano De Mattei, con Marco Giallini, un’interessante rilettura all’italiana del successo firmato da Bong Joon-ho: “Parasite”. Lo spettacolo musicale in questo modo abbandona i crismi della semplice cover, diventa qualcosa di più, quasi un piccolo musical. Al pubblico piace perché conserva memoria non solo della melodia ascoltata ma anche di  episodi molto interessanti della vita del personaggio famoso celebrato durante la performance, che spingono a riflessioni più personali: è un ascolto attivo non passivo, che arricchisce, non si tratta più di semplice intrattenimento. A fine spettacolo ho scambiato quattro chiacchiere con Eleonora Esse, mi ha colpito la sua interpretazione delle canzoni del famoso “passerotto*” parigino. Eleonora Esse è una giovane cantante romana che ha votato la sua carriera alla difficile e impegnativa arte del canto, della recitazione e del musical. E’ bionda e porta i capelli lunghi mentre la Piaf li aveva corvini con taglio medio, ha occhi celesti come un fiore di Monet, la francese neri come una modella di Morisot, il sorriso di Eleonora Esse curva in alto come la modella di un Renoir, quello di Édith era segnato dalla malinconia come un ritratto di donna di Suzanne Valadon, eppure in quest’ossimoro di forme e colori c’è la forza di questa ragazza che dona alle canzoni della cantante francese la forza, la positivà, la luminosità e l’entusiasmo che pretendono perché, nonostante la Piaf avesse avuto una vita breve, dura, cattiva, affamata che non le risparmiò il dolore più grande, quello di perdere tragicamente l’uomo della propria vita, non smise mai di amarla e celebrarla, laVita. Per questo motivo anche  le canzoni più commoventi come “Mon dieu!” richiedono tutta la voglia di vivere che un interprete ha dentro per essere degnamente cantate, cosa che a Eleonora Esse riesce perfettamente. Ma se a fine serata il pubblico ha chiesto il bis e il bis del bis è perché al piano c’era il Maestro Simone Martino al clarinetto Valerio De Negri e la voce narrante era di Sharon Alessandri, il successo di certi spettacoli è sempre legato all’affiatamento e alla bravura di tutti gli attori, è un bellissimo gioco di squadra.
di Luigi De Rosa

Édith Piaf e il successo di un format che piace sempre di più.Omaggio a Édith Piaf

(*piaf tradotto dal francese equivale alla parola italiana “passerotto” N.d.R)

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