Il Ministero della Cultura boccia il depuratore di Maiori, il sottosegretario: «Rilevante impatto in un contesto pregevole»

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Il Ministero della Cultura boccia il depuratore di Maiori, il sottosegretario: «Rilevante impatto in un contesto pregevole». Ce ne parla Salvatore Serio in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano La Città di Salerno.

Il Ministero della cultura si è espresso negativamente sulla realizzazione del depuratore di Maiori dopo l’interrogazione parlamentare dell’onorevole Anna Bilotti . «La natura dell’opera comporta – si legge nella risposta di Lucia Borgonzoni , sottosegretario del Dicastero guidato da Dario Franceschini – la realizzazione di interventi di rilevante impatto nel particolare ambito paesaggistico. Le soluzioni progettuali non sembrano affrontare in modo efficace l’inserimento di un impianto di questo tipo in un contesto pregevole e vulnerabile».

L’opera, inoltre, non sarebbe al momento conforme agli strumenti urbanistici previsti dalla normativa del territorio, e la sua eventuale realizzazione non potrà prescindere da una variante al Piano urbanistico territoriale con valenza paesaggistica. Si apre così un nuovo capitolo della lunga storia del depuratore che dovrebbe nascere in zona Demanio nel comune di Maiori. Della questione si è occupata la Bilotti: «La risposta del Ministero della Cultura – sottolinea Bilotti – conferma tutte le criticità che sosteniamo da mesi circa l’impianto di depurazione della Costiera amalfitana. L’impatto ambientale e paesaggistico dell’opera non può essere oggetto di deroghe di alcun tipo, soprattutto alla luce della tutela che l’Unesco chiede alle comunità a fronte del riconoscimento di patrimonio mondiale».

La questione depuratore nel corso degli ultimi mesi ha diviso i cittadini di Maiori tra chi sostiene l’opera perché risolverebbe definitivamente il problema depurazione e chi ritiene che il rischio ambientale sia troppo alto. Il sindaco Antonio Capone , però, prosegue dritto per la sua strada con l’obiettivo di portare a compimento il progetto: «La ditta vincitrice dell’appalto integrato dovrà redigere il progetto definitivo. Su questo si dovranno esprimere una serie di enti, oltre al consiglio comunale di Maiori, dopodiché si prenderanno tutti i pareri – chiarisce Capone – All’interno di una conferenza di servizi che ci sarà ogni ente dovrà esprimere la propria opinione e in quella sede ci potranno essere dei cambiamenti».

La posizione del Ministero della Cultura sarà fondamentale visto che sul progetto dovrà fornire i pareri anche la Soprintendenza. Il sindaco di Maiori ha le idee chiare tanto da annunciare che se il progetto depuratore dovesse fallire, con la decisione di proseguire con il piccolo impianto di Costa d’Angolo è pronto a rassegnare le sue dimissioni. «I Ministeri della cultura e dell’ambiente dovrebbero farci capire come dobbiamo risolvere il problema della depurazione. Se la soluzione dovesse essere il depuratore in Costa d’Angolo, quindi sul lungomare, per quanto mi riguarda non ci sarà più il sindaco Capone a guidare Maiori. Il depuratore sul lungomare non lo metterò mai, non è giusto che i nostri figli paghino gli errori del passato».

Il dibattito politico è più accperto che mai con il gruppo di minoranza, “Maioridinuovo, guidato dalla consigliera Elvira D’Amato , che ha espresso viva soddisfazione per il punto di vista espresso dal Ministero della cultura. Sulla stessa lunghezza d’onda anche il Comitato “Tuteliamo la Costiera Amalfitana” che da mesi sta manifestando il proprio dissenso rispetto alla realizzazione del depuratore nel quale dovrebbero confluire anche i reflui dei comuni di Atrani, Minori, Ravello e Scala.

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