Declino Sorrento: «Turismo K.O.»

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Declino Sorrento: «Turismo K.O.». Ce ne parla Salvatore Dare in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano Metropolis.

Un quindicenne che beve whisky in strada alle quattro del pomeriggio e finisce in coma etilico. Una donna che nel “salotto” di piazza Tasso si spoglia e viene filmata senza denunce o segnalazioni. Traffico impazzito con strade che diventano un circuito preso d’assalto da auto e scooter che rischiano di falciare residenti e turisti come birilli. Il tutto condito da alcuni Ncc e bus che si fermano sui marciapiedi in prossimità delle strutture per il carico/scarico dei clienti. E ancora: schiamazzi, spaccio di droga tra minori e invasione di tavolini e sedie coi pedoni costretti a dover fare dribbling degni di Baggio.

E’ ciò che avviene in una località famosa in tutto il mondo, è la parte nociva di Sorrento, un’ex oasi felice ferita da degrado, inciviltà e mancanza di sicurezza. Un mix letale per il cuore economico della città, ovvero turismo e commercio, due settori piegati dal Covid che per ripartire si aggrappano pure alla campagna di marketing in Italia e all’estero voluta dal sindaco Massimo Coppola col brand “Sorrento aspetta te”.

Commercianti, albergatori, operatori dell’extralberghiero e gente comune esprimono indignazione, chiedono una svolta con la consapevolezza che per migliorare serve anche rinunciare all’egoismo (pure imprenditoriale). «Questi due anni di Covid hanno stravolto tutto, anche le regole – dice Costanzo Iaccarino, presidente Federalberghi penisola – Sorrento è sempre stata una località  amata per le eccellenze paesaggistiche, storiche, ricettive ed enogastronomiche ma anche per la vivibilità. Da tempo però manca tranquillità: non possiamo accettarlo per residenti e ospiti». Gaetano Milano, amministratore delegato della Fondazione Sorrento, sottolinea in un post che in città «ci sono 30.000 posti letto da riempire, si tratta della popolazione residente che si moltiplica per tre. Inevitabili le ricadute su igiene pubblica, arredo, decoro e servizi. Lo sforzo va indirizzato verso una proposta “cittadina” fatta di qualità, regole, prevenzione, ordine e organizzazione puntando ad aree sempre più ampie di pedonalizzazione: non saremo noi a determinare la tipologia dei flussi in arrivo, ma otterremo comportamenti più decorosi in ragione del “sistema” che ci saremo dati».

Il maestro Marcello Aversa, ceramista e artigiano, non fa giri di parole: «Questo è duro colpo assestato a tutta la penisola. Spero che anche coloro che continuano a sfruttare questa terra a mo’ di bancomat si rendano conto che la situazione è insostenibile». Duro Ciccio Gargiulo, già commerciante e leader del movimento “Conta anche tu”: «Abbiamo toccato il fondo. Urge sicurezza, maggiore rispetto delle leggi; Sorrento deve preferire ai super flussi un turismo di qualità. Se un’auto è costruita per quattro persone non possiamo pretendere di mettercene otto».

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