Cava de’ Tirreni. “Villa Rende”, corsa per salvare i fondi: in ballo 1,5 milioni per realizzare il centro di sperimentazione robotica

Cava de’ Tirreni. “Villa Rende”, corsa per salvare i fondi: in ballo 1,5 milioni per realizzare il centro di sperimentazione robotica. Ce ne parla Giuseppe Ferrara in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano La Città di Salerno.

Il Comune chiama, nessuno risponde: restano in standby i lavori di riqualificazione e restauro di Villa Rende, lo storico palazzo della frazione Pianesi che doveva essere una sorta di succursale del Conservatorio. Ma la ditta affidataria dei lavori fu raggiunta da un’interdittiva antimafia e da allora nessun’altra impresa si era voluta fare carico dei cantieri.

Nel frattempo le prospettive sono cambiate e, secondo i nuovi progetti, villa Rende non sarà la casa della musica ma, bensì, la sede di un progetto di sperimentazione robotica. Tuttavia resta da sciogliere il nodo dei lavori; e la soluzione che hanno trovato, ora, gli uffici comunali è quella di una procedura negoziata, tramite la Centrale Unica di Committenza con i comuni di Castellabate e Roccapiemonte, piuttosto che prevedere un ulteriore bando di gara che rischia di andare deserto. Il pericolo maggiore, però, resta il rischio di perdere i finanziamenti necessari. L’intervento, infatti, è coperto dai fondi del programma “Piu Europa” per un totale di circa 1 milione e 520mila euro che, ad oggi, non sono stati ancora sfruttati.

Era l’ottobre del 2015 quando il progetto esecutivo dei lavori di restauro e recupero funzionale del secondo lotto del complesso di Villa Rende subì un improvviso blocco. All’ufficio del Segretario Generale venne notificato un decreto con il quale il prefetto di Caserta comunicava che nei confronti della società affidataria dei lavori era stata emessa un’interdittiva antimafia. Di conseguenza l’Amministrazione- allora appena insediatasi del sindaco Vincenzo Servalli decise di recedere il contratto di appalto e revocare l’affidamento dei lavori.

Il Comune aveva, poi, interpellato le imprese che si erano piazzate tra il secondo e quinto posto all’esito della gara d’appalto per procedere al riaffidamento dei lavori, eppure nessuna di queste si rese disponibile a completare l’intervento. Negli anni, quindi, da Palazzo di Città non si è potuto fare altro che ridefinire il progetto esecutivo e, vista l’urgenza di procedere con lo sblocco dei cantieri e il prosieguo dei lavori per non rischiare di perdere i fondi stanziati, è stato è stabilito che l’aggiudicazione dei lavori avvenga mediante procedura negoziata, attraverso la Centrale Unica di Committenza istituita in convenzione tra i comuni di Cava, Castellabate e Roccapiemonte e, dunque, senza previa pubblicazione di un bando di gara.

L’operatore economico, quindi, sarà individuato dall’elenco di quelli già a disposizione degli uffici comunali. L’obiettivo è quello di portare a termine quanto prima la riqualificazione dell’immobile per poter dare spazio a quella che dovrebbe essere la casa dell’innovazione e della robotica.

«Questo sarà possibile – ha avuto modo di spiegare il sindaco Vincenzo Servalli – oltre che grazie a finanziamenti pubblici, soprattutto attraverso lo sviluppo di partnership con privati investitori già presenti sul mercato della robotica e spin off universitari sviluppati attraverso collaborazioni sempre più strutturate con gli atenei del territorio». Il sindaco ha sottolineato più volte l’importanza dell’operazione: «Abbiamo individuato in Villa Rende uno dei palazzi più antichi della città, a confermare la teoria secondo la quale innovazione e tradizione sono due facce della stessa medaglia. D’altronde soltanto riscoprendo e tutelando le proprie radici una comunità può puntare alla crescita innovativa del proprio ecosistema»

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