Cava de’ Tirreni: mille firme per Ginecologia full time

Cava de’ Tirreni: mille firme per Ginecologia full time. Ce ne parla Simona Chiariello in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Hanno raggiunto già più di mille firme, raccogliendo adesioni anche dall’estero, ma non si fermano. Sono, infatti, più di trenta i negozi in cui i cavesi e non potranno apporre il proprio nome e cognome sulla petizione, avviata dal Comitato Civico Antonio Civetta, Costa d’Amalfi e Dragonea per la riapertura dell’ambulatorio di ginecologia h24 e per evitare il ridimensionamento del servizio del 118, fortemente penalizzato dalla carenza di medici e infermieri. È così dopo la battaglia per la riapertura della divisione di rianimazione, i cavesi continuano la lotta per la salvaguardia della salute pubblica, sia per quanto riguarda il presidio ospedaliero, ma anche per la medicina territoriale. In queste ore attraverso i social è stato diramato l’elenco completo degli esercizi commerciali dove sarà possibile firmare la petizione. Al momento sono più di mille le firme raccolte, anche tra cavesi residenti all’estero, in particolare in Inghilterra. Chiare le parole del presidente Antonio Civetta: «Chiediamo che venga attivato un ambulatorio di ginecologia h24 per evitare che le donne cavesi e della costiera debbano rivolgersi al privato, quando questo è possibile, o peggio quanto non ci sono le possibilità economiche si è costretti a rinunciare ad un controllo e alla prevenzione». Ma non basta. Nei giorni scorsi i sanitari del 118 hanno lamentato forti disagi negli interventi per le carenze di organico  che ormai stanno diventando croniche. La mancanza di personale costringe gli operatori a fare turni su turni. E non solo. In alcuni casi in città l’ambulanza è provvista di solo autista soccorritore ed infermiere. Questo vuol dire che se si verifica un codice rosso è necessario attivare la postazione di un comune vicino con conseguenti ritardi sui tempo dell’intervento. Questa situazione dovrebbe peggiorare a settembre con il pensionamento di alcuni medici.

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