Superato l’esame in Penisola Sorrentina, l’Arpac: «Mare eccellente»

Superato l’esame in Penisola Sorrentina, l’Arpac: «Mare eccellente». Ce ne parla Massimiliano D’Esposito in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

L’Arpac ha pubblicato i dati relativi al monitoraggio del mare in penisola sorrentina. I campioni sono stati prelevati tra il 12 e il 16 luglio nei diversi punti identificati lungo la costa. Ebbene i risultati sono decisamente positivi visto che il mare tra Vico Equense e Massa Lubrense è considerato balneabile e di qualità «eccellente».
Risultati delle analisi che sembrano scontrarsi con quanto rilevato negli ultimi giorni da chi frequenta le spiagge della zona. Prima le chiazze di schiuma comparse in più punti e poi i test della Goletta Verde di Legambiente che hanno indicato come «inquinato» lo specchio di mare di Marina Grande, a Sorrento, nel tratto in corrispondenza della foce del rivolo Neffola. In realtà l’esito dei test Arpac non è inconciliabile né con la presenza della mucillagine, né con quanto rilevato dagli ambientalisti. Per quanto riguarda le chiazze schiumose, gli esperti spiegano che si tratta di un fenomeno naturale legato alla putrefazione delle alghe, che si manifesta nel momento in cui la temperatura dell’acqua è particolarmente elevata, proprio come accaduto la scorsa settimana. Di sicuro non uno spettacolo gradevole alla vista, ma che almeno non dovrebbe provocare rischi per la salute dei bagnanti e che non altera le analisi sulla qualità del mare.
In merito alla difformità tra il monitoraggio Arpac e quello di Goletta Verde, invece, interviene direttamente il direttore generale dell’Agenzia regionale, Stefano Sorvino. «Arpac spiega svolge una campagna di monitoraggio periodica e sistematica, che parte da presupposti diversi rispetto a quelli di Goletta Verde. Svolgiamo migliaia di prelievi all’anno (nel corso del 2020 furono circa 2mila) su 328 acque di balneazione. Dal monitoraggio sono escluse le acque di norma non balneabili, come le foci di fiumi e canali su cui sono in larga parte incentrati i prelievi di Goletta Verde». Ciò significa che Arpac si concentra sui tratti di costa più frequentati dai bagnanti, mentre gli ambientalisti cercano quelli dove è più probabile la presenza di agenti inquinanti. Un modo per accendere i riflettori su sversamenti e scarichi illegali. «Ben vengano iniziative, come questa di Legambiente – aggiunge Sorvino – ma si tratta di un angolo visuale necessariamente diverso e integrativo rispetto al monitoraggio ufficiale. Al momento circa il 97% del litorale campano da noi monitorato risulta balneabile, il 90% delle acque è classificato come eccellente».

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