Spagna, cresce la variante Beta: boom di contagi ad Ibiza e coprifuoco in 165 località

Più informazioni su

    Spagna, cresce la variante Beta: boom di contagi ad Ibiza e coprifuoco in 165 località. Cresce la variante Beta in Spagna, in particolare nella regione di Castilla y Leó. Nella settimana dal 28 giugno al 4 luglio il 20,2% dei casi analizzati è risultato essere positivo al ceppo del Covid proveniente dal Sud Africa. Più resistente ai vaccini, ma meno contagioso rispetto alla variante Delta. Che, però, continua ad aumentare. Nello stesso periodo di quello appena preso in considerazione, la variante un tempo nota come indiana rappresentava già il 43% dei nuovi casi. È diffusa in modo non omogeneo a seconda dei territori: a Valencia o nelle Isole Baleari supera l’80%, mentre in zone come La Rioja è la causa dell’8% dei casi. Questi i dati dell’ultimo rapporto del ministero della Salute spagnolo sulla situazione epidemiologica legata alle varianti di Covid-19 e al loro impatto sulla salute pubblica.

    Coprifuoco a Barcellona e in altri 165 comuni, la mappa

    La quinta ondata della pandemia è in atto in Spagna. E diverse comunità hanno cominciato a ripristinare il coprifuoco. Attualmente è in vigore in 32 comuni della Comunità Valenciana, 161 in Catalogna e 53 in Cantabria. Ovvero nelle aree in cui i tassi di infezione superano i 400 casi ogni 100mila abitanti in un periodo di 14 giorni. Tra le città dove vige ci sono Barcellona, ​​​​Tarragona e Girona e città come L’Hospitalet, Badalona, ​​Terrassa, Sabadell, Mataró, Santa Coloma de Gramanet e Reus. E ancora Valencia, Benicàssim e Gandía. Nelle Isole Canarie, invece, l’autorità competente ha rifiutato di imporlo alle isole che si trovavano al livello 3 (attualmente Tenerife e Fuerteventura) e al livello 4, e anche in Estremadura la Corte Suprema non l’ha avallato, considerando che non si tratta di una misura «proporzionale» con l’obiettivo cercato di ridurre i contagi. Il coprifuoco inizia all’1.00 e si chiude alle 6.00 del mattino. Ma c’è anche un’altra limitazione: sono vietati gli assembramenti (si intende anche in casa) a più di sei persone.

    Boom di contagi nelle isole

    Le Isole Baleari stanno registrando la più alta incidenza dei contagi dall’inizio della pandemia. Ovvero 751,48 casi positivi di COVID-19 ogni 100.000 abitanti. Minorca è la peggiore, con un’incidenza cumulativa in due settimane di 983,9 casi ogni 100.000; Ibiza segue con un IA14 di 895,7 casi per 100.000 residenti. A Maiorca, l’incidenza accumulata in 14 giorni è di 594,7 casi ogni 100.000; e a Formentera a 386,4 per 100.000 in 14 giorni. Il virus si diffonde più velocemente nella fascia di età tra i 20 e i 29 anni, in cui l’incidenza cumulativa è di 1846,42 casi ogni centomila abitanti. Sorprende il dato riguardo ai bambini, dove l’incidenza nei bambini tra 0 e 14 anni (66,66 IA14) è superiore a quella della fascia di età 65-74 anni (14,77 IA14).

    Discoteche chiuse a Ibiza

    «Per il momento non stiamo valutando l’apertura dei club». Nessuna discoteca aperta a Ibizia per Mercedes, ministro della Presidenza del governo delle Baleari. Disappunto per i gestori. José Luis Benítez, manager dell’Ocio de Ibiza, uno dei locali più in voga sull’isola, non ha nascosto il suo disappunto per la notizia: «Già sapevamo che non avremmo potuto aprire il 26 con l’aumentare dei casi. Non abbiamo scelta che aspettare una nuova opportunità, ma è vero che ci sono sempre meno possibilità per aprire». Solo ieri l’area sanitaria di Ibiza e Formentera ha confermato 173 nuovi casi, a cui vanno aggiunti quelli dei centri privati: 162 a Ibiza e 11 a Formentera. C’è poi l’aspetto delle terapie intensive, che attualmente hanno un’occupazione del 73%. Un dato che preoccupa.

    Nuove misure da giovedì alle Baleari

    Nuove restrizioni entreranno in vigore giovedì prossimo, e per 15 giorni, a Ibiza, Maiorca e Minorca (ma non Formentera). Bar, caffetterie e ristoranti potranno restare aperte, al chiuso, fino all’una nelle isole di Maiorca e Ibiza e Minorca, salvo che le ordinanze comunali stabiliscano un orario di chiusura anticipato. Quanti si può stare al tavolo? Massimo 4 persone all’interno e 8 all’aperto. Poi c’è l’aspetto mascherina. Se non può essere garantita la distanza di un metro e mezzo, il dispositivo di protezione individuale va indossato sia sulla strada pubblica che negli spazi esterni. Nuove sanzioni anche per i botellon, ovvero l’usanza che vede i giovani ritrovarsi in gruppi numerosi per consumare all’aperto bevande alcooliche. Sono vietati. E le persone che partecipano saranno sanzionate fino a 1.000 euro. Questa sanzione può essere aggravata se la persona che partecipa alla bottiglia viola la quarantena per essere stata a stretto contatto con un positivo: la multa, in questo caso, sarà di un minimo di 2.000 euro e di un minimo di 5.000 euro nel caso in cui salti la quarantena per essere positivo.

    Fonte Il Messaggero

    Più informazioni su

      Commenti

      Translate »