Sorrento, il chimico Raffaele Attardi: “Ci risiamo con le schiume in mare”

Sorrento. Riportiamo il post del chimico Raffaele Attardi pubblicato sulla sua pagina Facebook: «Mentre si celebra Bandiera Blu, certificazione che richiama il mare e la qualità delle acque, ma che ha ben poco a che vedere con i requisiti di qualità delle acque marine… il mare si presenta pieno di schiuma. Troppi guardano al proprio orticello e cercano chi inquina il mare sotto casa, senza riflettere su quello che sta accadendo contemporaneamente ovunque in costiera, nel Tirreno, nel Caspio e praticamente ovunque.

Questo è un cambiamento globale ed è la conseguenza della crescita abnorme del fitoplancton dovuta all’enorme quantità di sostanze azotate provenienti da scarichi non depurati immessi direttamente a mare e dell’aumento di temperatura dovuto all’aumento della CO2 in atmosfera. A questo fenomeno vanno aggiunti, i singoli episodi di scarichi abusivi, da condannare e reprimere, ma questi episodi sono del tutto marginali rispetto ai fiumi di liquami che finiscono dalle fogne direttamente a mare.

Questo problema è puntualmente sottovalutato dagli Amministratori Pubblici e dai Cittadini che li eleggono, come dimostra il fatto che il Piano d’ambito dell’ente Idrico Campano che dovrebbe pianificare le azioni necessarie a gestire il Sistema Idrico e fognario e risolvere le tante criticità, non è stato preso in esame quasi da nessuno, in Campania e per rimare vicini a noi, solo Anacapri ha presentato delle osservazioni.

Siamo come cicale, consumando tutto, e neanche il Covid e riuscito a frenare questo sviluppo insostenibile. Ogni eventuale scrupolo viene rimosso celebrando una nuova religione, quella dell’ambientalismo in cui, fatte la dovute eccezioni, la maggior parte delle Persone si ritiene assolta da ogni colpa, pulendo una spiaggia, una Pineta o un sito contaminato, o denunciando qualche abuso, per poi continuare a vivere promuovendo un consumismo sfrenato capace di rompere gli equilibri naturali.

Il Turismo e le comunicazioni, che pure potrebbero essere una occasione per promuovere stili di vita responsabili, sono divenuti purtroppo una parte del problema, completamente soggiogati da grossi gruppi internazionali, che puntano ad un turismo di massa e a mezzi di comunicazione a combustione termica.

Ci si lamenta delle schiume e dell’inquinamento, ma questo fenomeno non è altro che il risultato di processi sbagliati. Se vogliamo veramente cambiare, dobbiamo cambiare la nostra scala dei valori, e puntare ad uno sviluppo rispettoso degli equilibri che regolano la Rete della Vita. Dobbiamo uscire fuori da una Società che celebra, spesso solo in apparenza, i diritti dell’uomo e dobbiamo porre al primo posto gli obblighi che abbiamo verso la Rete della Vita.

Non si risolve il problema delle schiume se non accettiamo l’idea che la Terra è l’ultimo dei poveri e che noi non abbiamo il diritto di sfruttarla e contaminarla senza limiti».

Commenti

Translate »