Scuola, De Luca: “Gli alunni senza vaccino in Dad”

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Scuola, De Luca: “Gli alunni senza vaccino in Dad”. Ce ne parlano Ettore Mautone e Adolfo Pappalardo in un articolo del quotidiano Il Mattino. 

Scuola, De Luca: “Gli alunni senza vaccino in Dad”. Oltre due milioni e mezzo di vaccinati con la seconda dose mentre rimane l’allarme per gli ancora troppi under 19 riluttanti a sottoporsi all’iniezione anti-Covid. È l’allarme scoppiato in Campania in vista della prossima apertura dell’anno scolastico. Con il rischio che finisca in Dad una buona parte della popolazione scolastica. Quella non vaccinata, ovviamente. Per questo ieri il governatore De Luca ha convocato una riunione con i direttori generali delle Asl e con i membri dell’Unità di Crisi della Regione. Vertice fiume in cui si è parlato anche di misure più restrittive per chi arriva dall’estero. Ipotesi ancora allo studio che potrebbero tradursi in un’ordinanza ad hoc. Anche se nel Cdm di venerdì il governo potrebbe decidere di aumentare i controlli proprio per chi viene dall’estero. Italiani o turisti stranieri che siano.

Stretta sulle vaccinazioni tra gli studenti dai 12 anni a salire in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico: perché solo le classi con almeno il 70 per cento di vaccinati potranno seguire le lezioni in presenza mentre gli altri andranno in Dad. E poi un giro di vite sui controlli – tamponi e sequenziamenti virali – da effettuare presso lo scalo aeroportuale di Capodichino.

Sono stati questi i principali punti all’ordine del giorno affrontati ieri nella riunione con i manager di Asl e ospedali, i funzionari regionali delle varie aree e anche qualche responsabile dirigente ospedaliero. Tutti convocati da De Luca per analizzare la situazione degli studenti, la fetta di popolazione campana poco o per nulla incline a sottoporsi alle terapie di prevenzione per il Covid. Si è partiti quindi dal bilancio dei vaccinati finora. Appena 220mila che sono meno del 50 per cento della popolazione della Campania nella fascia 12-19 anni, visto che 290.000 non hanno fatto capolino nel modulo online di adesione alla dose. Di quei 220mila il 75% ha fatto la prima dose di vaccino e il 41% anche la seconda dose.

«Riteniamo indispensabile per quest’anno evitare la didattica a distanza nelle scuole. Sarebbe davvero un danno grave per i percorsi formativi e di socializzazione dei nostri studenti. Per raggiungere questo obiettivo è essenziale sviluppare una campagna di vaccinazioni mirata per la fascia di giovani tra i 12 e i 19 anni», spiega il governatore Vincenzo De Luca. E aggiunge: «La Campania vanta il primato nazionale per l’immunizzazione del personale scolastico, docente e non docente, che ha dato una prova straordinaria di responsabilità e senso civico, e che merita il nostro ringraziamento. Ad oggi oltre il 95 personale del personale è immunizzato». Il problema, insomma, riguarda gli studenti.

«Le Asl sono impegnate a completare le seconde dosi entro l’inizio del mese di agosto. Rimane il problema di 290mila giovani di questa fascia che – rimarca il governatore campano – non hanno ancora aderito. Le prossime settimane dovranno essere dedicate prioritariamente a completare le vaccinazioni per l’intera popolazione scolastica». Per De Luca «è del tutto evidente che bisognerà fare l’impossibile, Asl, pediatri, famiglie, per raggiungere questo obiettivo». Poi a metà settembre si farà una verifica sulla situazione in tutte le scuole. «È evidente che il mancato raggiungimento della soglia del 70 per cento di immunizzazioni obbligherebbe le Direzioni scolastiche a mantenere il doppio regime – sottolinea ancora De Luca -: studenti vaccinati in presenza, e didattica a distanza per chi non è vaccinato».

Ma i fari di palazzo Santa Lucia sono puntati anche sui controlli da attuare per chi arriva dall’estero e, in particolare, a Capodichino. E su questo fronte lavorerà a stretto giro l’ufficio legislativo del presidente De Luca per trovare una cornice normativa alla sovrapposizione delle attività della Regione con quelle ordinariamente svolte dall’Usmaf, l’unità dipendente direttamente dal ministero della Salute: per stabilire i criteri dei controlli, le regole di ingaggio, l’elenco dei Paesi comunitari ed extracomunitari verso cui attuare filtri e quarantene. Di certo c’è che l’Usmaf, a Capodichino, di tamponi ne fa col contagocce e solo antigenici. Un filtro che finora si è rivelato molto a maglie larghe e poco propenso a sviluppare forme di collaborazione con le Asl e le strutture di sorveglianza sanitaria già sul campo. Come quelle rappresentate da Cotugno, Tigem e Istituto Zooprofilattico: proprio da questo team incaricato dei sequenziamenti ha comunicato che la predominanza della variante Delta ha ormai superato il 50-60 per cento dei campioni. Pertanto dalla settimana prossima e fino a settembre le attività di sorveglianza sanitaria saranno intensificate e concentrate nelle aree a maggiore incidenza epidemica. Per questo le Asl saranno tenute a fornire una quota significativa di tamponi da sequenziare pescando a campione in focolai e cluster sospetti, tra persone in arrivo da altri paesi e tra i ricoverati al Cotugno e in altri Covid center tra i pazienti soggetti a forme più severe di malattia.

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