Paestum e Cilento: aspiranti Capitali della Cultura 2024

Paestum e Cilento: aspiranti Capitali della Cultura 2024. Ce ne parla Antonio Vuolo in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Il Cilento si candida a Capitale italiana della cultura per l’anno 2024. L’Unione dei Comuni PaestumAlto Cilento è, infatti, tra le 24 città italiane che hanno presentato la manifestazione d’interesse al Ministero della Cultura. La Città dei Templi e gli altri dieci comuni dell’Unione dovranno vedersela con città come Ascoli Piceno, Vicenza, Grosseto, Siracusa, Viareggio, Pordenone e non solo. Completano l’elenco le città di: Ala (Trento); Aliano (Matera); Asolo (Treviso); Burgio (Agrigento); Capistrano (Vibo Valentia); Chioggia (Venezia); Cittadella (Padova); Conversano (Bari); Diamante (Cosenza); Gioia dei Marsi (L’Aquila); La Maddalena (Sassari); Mesagne (Brindisi); Pesaro (Pesaro e Urbino); Saluzzo (Cuneo); Sestri Levante (Genova); Unione Comuni Montani Amiata Grossetana (Grosseto); Vinci (Firenze).

«Abbiamo deciso di candidare l’Unione dei Comuni PaestumAlto Cilento a Capitale italiana per la Cultura per l’anno 2024 perché rappresenta una delle realtà più straordinarie del Mezzogiorno e dell’intera Penisola sottolinea Franco Alfieri, sindaco di Capaccio Paestum e presidente dell’Unione dei Comuni Gli 11 Comuni che la compongono formano, insieme, uno scrigno di bellezze. Sita nel Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, è un comprensorio di eccezionale valenza. Da solo probabilmente nessuno dei Comuni aderenti avrebbe potuto ambire al riconoscimento. Insieme, ognuno con il suo patrimonio può contribuire affinché l’Unione dei Comuni PaestumAlto Cilento possa avere la capacità di vincere questa sfida». L’obiettivo principale è promuovere una strategia integrata in cui la cultura abbia un ruolo fondamentale nelle scelte di rilancio dei territori dell’Unione.

Una proposta che mette d’accordo anche gli operatori del comparto turistico-ricettivo. «Possibilità intelligente e strategica sia perché coinvolge un’area vasta e può produrre ricchezza diffusa sia perché consentirebbe, in un periodo storico complicato, il pieno recupero della programmazione turistica che per noi operatori del settore è fondamentale – spiega Daniela di Bartolomeo, titolare del Solaris Paestum Hotel – Se la candidatura coincidesse poi con la piena operatività dell’aeroporto di Salerno ci troveremmo dinanzi ad una sfida unica, storica ed irripetibile per tutto il Cilento». Dello stesso avviso è Orlando Di Scola dell’associazione turistica Cilentomania: «Abbiamo un territorio ricco di cultura, dalla vista all’entroterra, e un’organizzazione turistica sempre più in crescita. Un riconoscimento del genere significherebbe dare uno slancio definitivo alla promozione di questo territorio». Adesso tutte le città partecipanti dovranno presentare il proprio progetto che sarà sottoposto alla valutazione di una commissione di sette esperti di chiara fama nella gestione dei beni culturali. La città vincitrice, grazie anche al contributo statale di un milione di euro, potrà mettere in mostra, per il periodo di un anno, i propri caratteri originali e i fattori che ne determinano lo sviluppo culturale, inteso come motore di crescita dell’intera comunità. Forte delle eccellenze che si trovano sui propri territori, l’Unione dei Comuni Paestum – Alto Cilento vuole, quindi, affermare un concetto di cultura che sia capace di promuovere e valorizzare in chiave sistemica il patrimonio materiale e immateriale del territorio. Un patrimonio che va dalle eccellenze enogastronomiche ai saperi dell’artigianato, dalla unicità del patrimonio archeologico al fascino di luoghi di inestimabile pregio ambientale e paesaggistico.

 

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