Napoli,le scelte di Spalletti

 

C ‘ era un senegalese, uno spagnolo e un napoletano: e non è certo una barzelletta. Koulibaly, Fabian, Insigne: tre gioielli del Napoli ma anche tre uomini da monitorare con estrema attenzione lungo l’intero arco del mercato. Dall’inizio alla fine e anche oltre, considerando che Lorenzino non è mica in vendita ma più che altro al centro di una trattativa per il rinnovo che entrerà nel vivo dopo l’Europeo fino a data da destinarsi. E se Fabian tutto sommato è considerato dal club un sacrificio poco doloroso, Kalidou e Lorenzo potrebbero essere due capisaldi della squadra di Spalletti, del gruppo che il nuovo allenatore comincerà ad assemblare secondo il suo credo sin dal ritiro di Dimaro nonostante le assenze. La storia, comunque, non potrà chiaramente essere scritta con dovizia di particolari fino a quando le rispettive vicende assumeranno contorni più chiari, ma nel frattempo le idee esistono e resistono. Sull’onda del 4-2-3-1 e di una serie di certezze che a meno di clamorose mareggiate non sono destinate a crollare: da Meret a Manolas, passando per Di Lorenzo, Zielinski, Osimhen, Mertens, Lozano, un nuovo mancino, un nuovo centrale difensivo e un nuovo centrocampista grande grosso. A proposito del Chucky: il Messico ha prima provato invano a convocarlo per i Giochi di Tokyo e poi, davanti al diniego, lo ha inserito nella lista della Gold Cup, in programma da sabato prossimo al 10 agosto. E ciò significa che potrebbe saltare entrambi i ritiri.

VENDERE PER COMPRARE. E allora, il Napoli a tavola: avranno ammirato il panorama e gustato prelibatezze, certo, ma è fuori discussione che ieri Aurelio De Laurentiis, suo figlio e vicepresidente Edoardo e Spalletti hanno parlato soprattutto di calcio. Della squadra che verrà e che sarà. Inevitabile, prima dei saluti per i rispettivi weekend, un punto della situazione faccia a faccia tra il presidente e il nuovo allenatore: le impressioni sul centro sportivo appena raccolte dopo la passeggiata introduttiva; l’agenda degli impegni e della preparazione; e soprattutto il mercato. Che all’alba della prossima stagione, dopo aver fallito per il secondo anno consecutivo l’ingresso in Champions e dunque bruciato 50 milioni di introiti base, è ispirato dai principi: prima vendere e poi comprare; abbattere il monte ingaggi.

SACRIFICIO FABIAN. Il signor Luciano lo sa perfettamente, e anzi lo ha sempre saputo sin da prima delle firme, e ciò significa che la sfida non lo spaventa e anzi magari lo stuzzica anche di più: l’organico è di alto livello così com’è, e se alla fine Koulibaly non andrà via e con Insigne la storia sarà festeggiata con un brindisi, allora sì che il Napoli potrebbe esplodere. Fabian, dicevamo, è l’indiziato numero uno a fare le valigie: e con ogni tipo di rispetto nei confronti del giocatore, un fior di talento, a quanto pare questo tipo di sacrificio è considerato il meno doloroso da tutti. Il mercato entrerà nel vivo dopo l’Europeo, è ovvio, ma nel frattempo il Galatasaray prova ad acquistare Mario Rui: mancino che, partendo, libererebbe un posto in uno dei ruoli che Spalletti vorrebbe rinforzare. Con un nome su tutti, un ex pretoriano di Roma, la sua Roma: Emerson Palmieri.

fonte:corrieredellosport

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