Maiori: antenna nel cimitero, decidono i giudici

Più informazioni su

Maiori: antenna nel cimitero, decidono i giudici. Ce ne parla Massimiliano Lanzotto in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano La Città di Salerno. 

Sull’antenna nel cimitero ora decide il Tar. Accolta lo scorso 14 luglio la “domanda cautelare”. I giudici amministrativi di Salerno (collegio presieduto dal presidente Leonardo Pasanisi ) decideranno nel merito a novembre.

Le parti contrapposte sono il comune di Maiori e la Soprintendenza che hanno negato l’installazione dell’impianto per la telefonia della società Wind. A presentare il ricorso contro il diniego all’autorizzazione è stata una multinazionale che detiene infrastrutture per le telecomunicazioni elettroniche. Secondo il Comune e la Soprintendenza, l’antenna non si incastona nel paesaggio della Divina, che va detto è sottoposto a vincolo e tutela. Nonché patrimonio dell’Unesco. C’è una serie di paletti legislativi che gravano sulla Costiera: norme e vincoli che vieterebbero l’installazione di un impianto di dette caratteristiche, benché allocato nei pressi del camposanto.

Il contenzioso parte dall’esito della conferenza di servizi decisoria per l’installazione dell’impianto per telefonia mobile cellulare presso il cimitero comunale. La conclusione, manco a dirlo, è stata negativa. Siamo nel mese di aprile scorso quando arriva la “sentenza”, ovviamente non definitiva, di Comune e Soprintendenza. Sia la società che detiene l’impianto sia la Wind non sono dello stesso parere. Dunque, la decisione passa a giudici amministrativi che dovranno pronunciarsi sul caso, tenendo conto delle rispettive motivazioni delle parti. E, ovviamente, della normativa vigente in materia. In materia si è espressa la Consulta che ha detto: “il favor assicurato alla diffusione dell’infrastruttura a rete della comunicazione elettronica, pur comportando una compressione dei poteri urbanistici conformativi ordinariamente spettanti ai Comuni, non consente di derogare alle discipline poste a tutela degli interessi differenziati, come quello naturalistico-ambientale, in quanto espressione dei principi fondamentali della Costituzione”. Di contro, la ricorrente specifica che “non risultano sufficientemente esternate le ragioni di incompatibilità paesaggistica riferite alle precipue caratteristiche dell’opera, sostanzialmente analoga ad altra già autorizzata”. C’è, dunque, un precedente. Di cui dovranno tenere conto i giudici. Per il momento il cantiere non parte, se ne riparla a novembre quando si deciderà se mettere o meno un’altra antenna questa volta nel cimitero.

Più informazioni su

Commenti

Translate »