Green pass per fare gol: il Vico Equense obbliga gli atleti

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Green pass per fare gol: il Vico Equense obbliga gli atleti. Ce ne parla Andrea Ripa in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano Metropolis.

Prima di entrare in campo bisogna mostrare il codice Qr che attesta la vaccinazione. L’Asd Vico Equense, dove la squadra locale milita nel campionato di Eccellenza campana, ha imposto ai propri calciatori di dotarsi del green pass in vista del prossimo campionato. Nei giorni in cui i presidenti – dalla A alla Terza Categoria – si dicono «preoccupati » per la presenza di calciatori no vax nelle proprie rose, in penisola sorrentina il problema è stato superato. Per gli atleti contrari alla vaccinazione anti-Covid non ci sarà spazio disponibile.

In fase di allestimento della squadra di calcio il direttore sportivo, dunque, oltre alle qualità dei calciatori dovrà fare attenzione anche alla campagna di vaccinazione. Chi ha aderito e si è sottoposto alla somministrazione del siero potrà giocare, altrimenti sarà ceduto. «Per evitare un eventuale focolaio di squadra, ma soprattutto per tutelare la salute di tutti i calciatori e membri dello staff. Tutti gli atleti sono invitati a fornirsi di green pass entro la ripresa degli allenamenti», fanno sapere i vertici della squadra azzurro-oro pronta a figurare nuovamente tra le protagoniste del massimo campionato dilettantistico regionale. Già l’anno scorso il Vico ha dovuto fare i conti con l’emergenza Coronavirus, la pandemia ha stravolto i campionati dilettantistici. In Eccellenza Campania si è passati a una formula del tutto nuova. Dai campi sterrati della provincia napoletana ai prati curati della serie A, il green pass che ha agitato il mondo del pallone è finito anche al centro dell’ultimo consiglio federale del presidente Gabriele Gravina. L’obbligatorietà del green pass (vaccino, attestato di guarigione da Covid-19 e tampone entro le 48 ore) per i tesserati della Federcalcio che disputano le competizioni professionistiche e di Serie A femminile è stata sancita ieri pomeriggio. È la norma approvata dal Consiglio federale al termine di una riunione fiume e che prevede la modifica al regolamento Figc attualmente in vigore. «Il Green pass – ha dichiarato il presidente Gabriele Gravina in conferenza stampa – deve considerare tutti: non solo i tifosi, ma anche i calciatori, professionisti e dilettanti. La Figc valuterà di concerto con il Governo se adottare dei provvedimenti di obbligatorietà di vaccino per i tesserati».

Restano le preoccupazioni dei presidenti costretti a dover fare i conti con calciatori no vax, pronti a fermarsi piuttosto che sottoporsi alla somministrazione delle dosi. Sulla questione green pass attorno agli eventi sportivi se n’è discusso anche in politica. Soprattutto in relazione al ritorno negli stadi dei tifosi. L’ultimo decreto del presidente del consiglio, Mario Draghi, prevede l’obbligatorietà dell’attestato anche per chi vorrà seguire le manifestazioni sportive (nel calcio stadi aperti al 50%). Per chi ha ricevuto la doppia dose o vaccino monodose sarà di 9 mesi; per chi ha effettuato solo la prima dose partirà dal quindicesimo giorno fino a quella successiva; per chi presenta tampone negativo appena 48 ore dal prelievo; per i guariti 6 mesi.

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