Cava de’ Tirreni: morto in moto, nei guai l’amico che guidava

Cava de’ Tirreni: morto in moto, nei guai l’amico che guidava. Ce ne parla Nicola Sorrentino in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano Il Mattino.

Morì il 20 ottobre 2019, dopo nove giorni di agonia in ospedale, a seguito di un incidente stradale. Per la morte di Antonio Liguori, 22enne, un ragazzo di 24 anni rischia un processo per omicidio stradale. Si tratta del giovane che guidava il motociclo Honda sul quale viaggiava anche l’amico, l’11 ottobre scorso a Cava de’ Tirreni. La Procura di Nocera Inferiore ha chiesto il rinvio a giudizio. Per gli stessi fatti, è indagato anche un altro giovane, che guidava la Mercedes che impattò contro lo scooter. Per la sua posizione si procede separatamente. Ma secondo il pm, sia quest’ultimo che l’amico della vittima avrebbero colpe specifiche. Nei dettagli, la Procura li accusa di «condotta colposa produttiva dell’evento», avendo violato diverse norme del codice della strada. L’amico della vittima, in primis, si era immesso sulla S.S. 18, provenendo dalla località Surdolo, senza rispettare l’obbligo di fermarsi e dare la precedenza, andando così a finire contro l’auto. Il conducente del secondo mezzo, invece, provenendo da Vietri sul Mare, andava a una velocità di 75 chilometri orari al momento dell’irto, a fronte di un limite massimo di 40 imposto dalla segnaletica. Ad avere la peggio fu proprio la vittima, Antonio Liguori, che viaggiava a bordo dell’Honda condotto dall’amico, ora indagato, rimasto ferito. Il 22enne morì dopo nove giorni, all’ospedale Ruggi di Salerno, dove era stato trasferito dopo essere stato soccorso dai volontari della Croce Rossa e trasportato all’ospedale di Cava. Con l’inchiesta conclusa, la Procura di Nocera Inferiore ha chiesto il rinvio a giudizio per l’amico, con l’accusa di omicidio stradale. Un’accusa mossa anche all’automobilista, il quale seguirà un iter differente rispetto a quello del 24enne imputato.

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