Cava de’ Tirreni. Gli appartamenti sequestrati al boss passano al patrimonio comunale

Cava de’ Tirreni. Gli appartamenti sequestrati al boss passano al patrimonio comunale. Ce ne parla Giuseppe Ferrara in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano La Città di Salerno.

Gli appartamenti sequestrati al boss passeranno al patrimonio comunale. L’amministrazione guidata dal sindaco Vincenzo Servalli ha espresso il proprio interesse all’acquisizione dei tre alloggi che nel 2009 l’autorità giudiziaria aveva sequestrato al boss Domenico Lamberti e ai suoi eredi. Si tratta di due alloggi in piazza Abbro (rispettivamente di 100 e 57 metri quadri), all’interno del noto Palazzo del Giudeo, e d’un altro appartamento in via Martiri della Resistenza (di circa 50 metri quadri). La decisione è arrivata a margine di una serie di richieste pervenute dall’Anbsc, l’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati alla criminalità organizzata, alla cui gestione sono affidati gli alloggi in questione.

Lo scorso gennaio, infatti, proprio l’Anbsc aveva chiesto al Comune di disporre un sopralluogo finalizzato alla verifica dello stato di occupazione degli immobili, della loro manutenzione e della conformità urbanistica dei luoghi rispetto ai titoli abitativi rilasciati. Contestualmente era stato chiesto al Comune di produrre una manifestazione di interesse all’acquisizione. Richiesta alla quale il sindaco Servalli non ha tardato a dare risposta confermando, già ad aprile, la volontà di acquisire al patrimonio i tre alloggi, in linea con quanto fatto in passato con casi analoghi. Le unità immobiliari erano di proprietà del noto imprenditore Domenico Lamberti , detto Minì o’ Mericano , morto a luglio del 2019. Dieci anni prima, nel 2009, all’epoca del sequestro degli immobili, Lamberti era stato condannato in via definitiva, con una sentenza della Corte di Cassazione, a cinque anni e sei mesi di reclusione per associazione a delinquere di stampo mafioso. Negli anni, poi, erano stati diversi i beni intestati o riconducibili a Lamberti per un valore di circa cinque milioni di euro.

L’imprenditore con la passione per il cinema e la produzione di film aveva, infatti, creato una serie di attività e accumulo di ricchezze, provento di attività criminosa, con l’espansione imprenditoriale nel settore della vendita all’ingrosso e al dettaglio di prodotti petroliferi. Così, dopo che il 22 luglio scorso si è proceduto all’esecuzione dell’ordinanza di sgombero mediante rilascio spontaneo degli immobili da parte degli occupanti, le intenzioni del sindaco sono state portate all’attenzione della giunta che ha dato pare positivo all’acquisizione.

«È intendimento dell’Ente – si legge nella delibera di giunta – per l’alto valore simbolico che assume la restituzione di questi beni alla collettività, acquisirli al patrimonio comunale per destinali ad attività sociali indirizzate alle fasce più deboli della popolazione individuandone la gestione sia in forma diretta che indiretta». Per quanto riguarda le fonti di finanziamento, «l’amministrazione parteciperà ai bandi regionali dei fondi europei in supporto alla gestione dei beni confiscati per l’eventuale ristrutturazione ». L’amministrazione s’è detta favorevole ad appropriarsi dei beni sequestrati, in previsione di ricevere dalla Regione Campania e dalla Comunità Europea i fondi necessari alla riqualificazione e al successivo affidamento per scopi di natura sociale. Ad ogni modo toccherà, comunque, al consiglio comunale dare l’ok definitivo alla dichiarazione di preminente interesse pubblico alla conservazione dell’immobile.

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