Cava de’ Tirreni: chiude la piscina comunale, i Porzio vanno via

Cava de’ Tirreni: chiude la piscina comunale, i Porzio vanno via. Ce ne parla Giuseppe Ferrara in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano La Città di Salerno. 

La piscina comunale chiude i battenti. All’esito degli ultimi sviluppi giudiziari la “Porzio Sport Management”, società affidataria della gestione dell’impianto natatorio di via Gino Palumbo, ha fatto sapere di aver consegnato le chiavi all’amministrazione comunale. Troppi i debiti da fronteggiare secondo i giudici del Tar Campania che, nell’ultima sentenza, hanno disposto un’ulteriore somma di 200 mila euro che la società affidataria dovrebbe corrispondere a Palazzo di Città. Intanto si profila all’orizzonte un futuro a tinte fosche per la struttura sportiva comunale che ora rischia di rimanere abbandonata finché non si potrà provvedere a un nuovo affidamento.

Nel frattempo, però, la “Porzio Sport Management” ha fatto sapere di aver già presentato ricorso al Consiglio di Stato. «Dopo la sentenza del tribunale che ha condannato l’Ati Porzio a risarcire il Comune di ulteriori 200mila euro – hanno fatto sapere Franco e Pino Porzio , i campioni olimpionici titolari della “Porzio Sport Management” – la società ha deciso di consegnare le chiavi dell’impianto. Ad oggi non c’è certezza sulla futura riapertura da parte del Comune né sul ricorso presentato al Consiglio di Stato. Ma siamo già al lavoro per capire gli innumerevoli meccanismi che si muovono dietro a questa vicenda. Ci dispiace davvero tanto».

Alla base della scelta, le decisioni del Tar, che ha rigettato i precedenti ricorsi. La società, infatti, aveva impugnato già da anni i provvedimenti arrivati da Palazzo di Città in merito ai mancati pagamenti del canone di fitto e alla decadenza della concessione con conseguente risoluzione del contratto e rilascio dell’impianto. Già nel 2012, infatti, il Comune aveva quantificato in circa 208mila euro le inadempienze per il mancato pagamento del canone di fitto. Ma la Porzio, in quell’occasione, aveva contestato la stima fatta dagli uffici del settore Patrimonio di Palazzo di Città vantando, dal canto suo, che le somme erano state coperte in larga parte dai lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria che la società aveva svolto a proprio carico, per un totale di circa 186mila euro, per rendere agibile e funzionale l’impianto sportivo.

La questione si è poi trascinata per anni fino all’ultima sentenza del Tar con la quale i giudici hanno respinto tutti i ricorsi della società affidataria dell’impianto natatoria e legittimato i provvedimenti arrivati dal Comune in quanto giustificati «da condotte inadempitive del destinatario, di non trascurabile rilevanza». Ma il contenzioso può dirsi ben lungi dall’essere risolto. Se, infatti, i vertici della “Porzio” hanno deciso di riconsegnare le chiavi della piscina al Comune ciò non vuol dire che saranno disposti a corrispondere gli ulteriori 200mila euro di risarcimento (che, a questo punto, si sommerebbero ai 208 mila di canoni non corrisposti vantati da Palazzo di Città).

E, dunque, la battaglia legale è destinata a protrarsi. Ne sono convinti anche in Comune. L’assessore al Contenzioso, Armando Lamberti , ha preferito non pronunciarsi sul futuro dell’impianto natatorio di via Palumbo,

in attesa delle disposizioni definitive dei giudici. «Non sappiamo ancora se ci saranno ulteriori strascichi giudiziari – ha spiegato l’assessore Lamberti – . Fermo restando, quindi, le future definizioni da questo punto di vista, è chiaro che si provvederà quanto prima ad un bando per un eventuale affidamento. Ma, data la delicatezza della questione, rimane ancora tutto in via di definizione ».

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