Su Per Positano intervista Martha Rubino: ecco come nacque “La Selva”

Il gruppo di minoranza al comune di Positano, “Su per Positano”, ha intervistato Martha Rubino, più volte protagonista anche su Positanonews. Martha è positanese d’adozione, da quando ha deciso di vivere a Positano con il compagno Cristiano Bacci, free climber di livello nazionale.

Martha ha raccontato a Su per Positano la storia di un progetto che punta a ristabilire il contatto tra uomo e natura, in un reciproco scambio di doni.

La Selva nasce dal desiderio di cambiare vita e di avvicinarsi alla Natura […]. E’ stato durante uno dei tanti viaggi in Costiera Amalfitana che abbiamo deciso che questo angolo di Costa doveva diventare la nostra casa. C’erano tutti gli elementi che amavamo: il caldo, la natura rigogliosa, la gente accogliente e calorosa, il mare e la roccia. 

Viviamo in un mondo consumistico, usa e getta, dove l’artigiano e le antiche sapienze stanno perdendo valore, così come gli anziani e l’educazione dei bambini e ragazzi vengono presi poco in considerazione e declassati a unità non produttive.

Il futuro della Selva lo vedo in espansione – ha concluso Martha – perché è un luogo dove la bellezza ispira continuamente persone e progetti.

Un antico casale rurale, sospeso tra le rocce e il mare di Positano, è il luogo scelto da Martha e Cristiano per iniziare una nuova vita, fondandovi “La Selva”.

Dal fascino dei profumi della natura rigogliosa, nasce l’idea di trasferirsi e di offrire attività ed esperienze a stretto contatto con essa: yoga, trekking, arrampicata e cosmesi naturale.

Oggi incontriamo Martha che ci racconta la storia di un progetto che punta a ristabilire il contatto tra uomo e natura, in un reciproco scambio di doni.

Come nasce La Selva?  

La Selva nasce dal desiderio di cambiare vita e di avvicinarsi alla Natura.

Io e il mio compagno Cristiano vivevamo e lavoravamo in città, tra Venezia e Torino. Io facevo la danzatrice e il mio lavoro mi portava a viaggiare molto. Cristiano, dopo la laurea in giurisprudenza, ha seguito un percorso lavorativo frenetico. Entrambi appassionati di montagna, boschi, mare e arrampicata, abbiamo sempre viaggiato tra India, Africa, Europa e Italia.

Perchè la scelta di Positano? Quali sono state le tue prime impressioni?

E’ stato durante uno dei tanti viaggi in Costiera Amalfitana che abbiamo deciso che questo angolo di Costa doveva diventare la nostra casa. C’erano tutti gli elementi che amavamo: il caldo, la natura rigogliosa, la gente accogliente e calorosa, il mare e la roccia.

Nel 2000 abbiamo trovato la Selva e, dopo lunghe ricerche e contrattazioni per acquistarla, ci siamo trasferiti per viverci nel 2002.

Cosa o chi ti è particolarmente a cuore del paese verticale?

Sicuramente la Natura incontaminata e predominante, le temperature miti, il sole, il mare, la sensazione di essere sempre in vacanza, i profumi di fiori che ci sono nell’aria tutto l’anno, gli agrumi, le bellissime passeggiate su antichi sentieri tra mare e macchia mediterranea, le persone passionali e amichevoli.

I vostri progetti sono incentrati sul benessere e l’ecosostenibilità. Credi che questa sia la chiave di volta per uno stile di vita migliore? 

Avere consapevolezza e quindi essere attenti a tutto quello che succede intorno a noi credo sia una forma di rispetto e di amore per il pianeta, ma non solo, anche per le persone.
Siamo sempre più focalizzati su noi stessi, cosa che ci rende egoisti e capricciosi, deboli e poco elastici, pretenziosi e pigri. Tutti i nostri sensi sono sempre più anestetizzati, questo non ci permette di metterci in connessione con quello che ci circonda e di vivere fino in fondo; non ci permette di aprirci a quello o a chi ci sta di fronte perché siamo troppo intenti a riportare tutto a noi stessi.
Ci manca la capacità di ascolto e di osservazione.
Viviamo in un mondo consumistico, usa e getta, dove l’artigiano e le antiche sapienze stanno perdendo valore, così come gli anziani e l’educazione dei bambini e ragazzi vengono presi poco in considerazione e declassati a unità non produttive.
Senza tener conto che l’anziano è la nostra memoria e quindi la nostra identità e il bambino il nostro futuro.

Quali sono state le maggiori difficoltà nel cambiare totalmente vita? Torneresti indietro?

Prendere la decisione di cambiare totalmente vita significa avere una buona dose di incoscienza e di coraggio, lasciare approdi sicuri e lanciarsi in un’avventura ignota.
Ma la fatica fisica e mentale di costruire qualcosa da zero, con costanza e determinazione, e la totale dedizione a un progetto o a un amore,  porta prima o poi i suoi frutti.
Non tornerei indietro perché il percorso fatto fino ad ora mi ha insegnato moltissimo e ogni giorno che passa sento che è stata la scelta giusta per me.

Uno dei vostri ultimi progetti riguarda i cosmetici naturali. Puoi parlarcene?

La passione per la cosmetica naturale e l’aromaterapia è nata consequenzialmente al vivere nella Natura.
Inizialmente la mia attenzione si è spostata sull’osservazione e lo studio delle piante officinali presenti alla Selva e il loro possibile utilizzo, in un secondo momento è nato il desiderio di mettere in pratica ricette e formule della tradizione popolare antica, cose semplici come infusi di erbe in olio detti oleoliti, unguenti e saponi solidi.

Da qui la crescente passione, mi ha portato ad andare oltre con formule più complesse come emulsioni e profumi botanici ed ad avvicinarmi all’aromaterapia, legata all’utilizzo degli oli essenziali che sono estratti di piante in corrente di vapore.
Gli oli essenziali, vanno ad agire sia sul piano fisico che sottile ed emozionale attraverso l’olfatto e quindi direttamente su ricordi ed emozioni.

Come vedi la Selva in futuro?

Il futuro della Selva lo vedo in espansione perché è un luogo dove la bellezza ispira continuamente persone e progetti.
La Selva è un’entità a sé, che accorpa nuove conoscenze sviluppando una sua identità, ha un carattere e una sua energia che si percepiscono sin dalla prima visita. Una fonte inesauribile di continui scambi di doni offerti e ricevuti.

 

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