Sorrento, folla nei weekend ma mancano turisti negli alberghi

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Sorrento, folla nei weekend ma mancano turisti. Vaccini? C’è chi contesta la quota da pagare per Federalberghi . Ci sono i chiaro scuri nella Città del Tasso , anche se di una cosa si è certi “Il sindaco Massimo Coppola ha fatto il possibile, anche con gli Stati Generali del Turismo.. ” Ma non tutti sono d’accordo con la visione ottimistica di Alfonso Iaccarino, titolare dello stellato di Sant’Agata di Massa Lubrense e assessore al turismo, e neanche con Federalberghi ” La situazione è critica, lavora solo chi è sul corso fra i ristoranti, mentre gli alberghi sono vuoti… poi la quota da pagare per il vaccino favorisce una categoria e basta, non serve l’albergo Covid – free, ma tutta la città… “, in tanti sforano anche con le eccessive regole Covid , rispetto al resto d’ Europa e la concorrenza turistica diretta  in Italia  il coprifuoco sta ancora alle 23 , ma come fare a condannare imprenditori che cercano di lavorare dopo tanti mesi di chiusura?

Anche in Costiera amalfitana le contestazioni per i vaccini al comparto turistico e le quote, di circa 20 euro a dipendente per azienda, che queste poi  fanno parte del credito di imposta. Ma alla fine è stato un contributo per accellerare la vaccinazione,  e all’hub dell’hotel Vesuvio hanno fatto un lavoro  notevole, vaccinazione che però ha subito molti ritardi a cominciare e falsi proclami, a cominciare dalla farsa, oltre che falsa, rappresentazione dei vaccini a Villa Fondi a Porta a Porta, mentre l’hub vaccinale in realtà era chiuso e ben lontano dalle soglie promesse, ma ora le cose sembrano andare meglio. I malumori nei vicoli non mancano, ma sentiamo cosa scrive su Il Mattino il collega Massimiliano d’ Esposito che sente Gino Acampora un imprenditore del settore molto evoluto e con una visione ampia

Mancano solo i turisti. Molti alberghi in Penisola sorrentina hanno riaperto in concomitanza della Festa della Repubblica mentre nel mese di maggio l’hub di Federalberghi ha lavorato a tutto spiano per vaccinare i dipendenti degli hotel. Risultato? Alberghi Covid free, ma pochi clienti perchè le prenotazioni vanno a rilento. Alcuni albergatori hanno addirittura pensato di rimandare la ripresa dell’attività a tempi migliori. Insomma, nonostante il quadro non abbia le tinte fosche del 2020, non è certo incoraggiante per l’estate alle porte. Soprattutto perché la clientela che sceglie Sorrento – discorso che vale anche per Capri e la Costiera amalfitana che, però, hanno una minore capacità ricettiva – proviene prevalentemente dall’estero.

«Il nostro lavoro – chiarisce Gino Acampora, tour operator e albergatore – è per l’80-85% rivolto al mercato internazionale». È vero che governo, Regione, istituzioni locali e enti di promozione stanno puntando a incentivare il turismo di prossimità, ma, come spiega lo stesso Acampora, «le presenze domestiche non potranno mai compensare i numeri degli arrivi da oltre confine». Difficoltà con le quali bisognerà fare i conti almeno per tutto giugno, mese durante il quale gli addetti ai lavori prevedono di lavorare «solo nei weekend con uno o due pernottamenti al massimo». E in effetti già da ieri si nota un po’ di movimento, anche se nulla a che vedere con l’immagine dello stesso periodo di due anni fa, quando Sorrento era letteralmente invasa da turisti provenienti da ogni angolo del mondo.

Fatto sta che bisogna accontentarsi di quel poco che offre l’attuale congiuntura. In particolare all’appello mancano gli arrivi da Oltremanica, il principale mercato per queste zone. Si comincia a vedere, invece, qualche tedesco, altro habitué. Si tratta perlopiù di singoli che si spostano in auto e quindi poco soggetti alle restrizioni nei viaggi, incoraggiati anche dal fatto che l’Italia, come la Germania, è tra i Paesi più avanti nell’immunizzazione.

Intanto, però, il calo nelle presenze rischia di innescare una sorta di conflitto tra aziende del comparto dell’accoglienza se, come evidenzia ancora Acampora, «si determina un eccesso di offerta spingendo molte strutture a restare chiuse». Gli hotel più penalizzati sono quelli di modeste dimensioni che offrono minori servizi. Gli alberghi più importanti, infatti, nel tentativo di intercettare quei pochi clienti che ci sono, hanno ridotto le tariffe. E questo incide nell’orientamento dei turisti che scelgono in base all’offerta ma senza dimenticare il portafogli. «Se posso avere i servizi di un quattro stelle pagando il costo di un tre stelle perché rinunciarci?», questa la logica riflessione di chi si appresta a prenotare il soggiorno. «Ma mi auguro che da metà luglio grazie al green pass e alla ripresa dei voli dall’estero la situazione si sblocchi» è l’auspicio di Acampora.

Nel tentativo di pilotare le scelte dei vacanzieri esteri, si punta a raggiungere l’obiettivo di un territorio Covid free così come avvenuto a Capri e Ischia. Operazione alla quale ha contribuito in maniera determinante l’hub allestito da Federalberghi Penisola Sorrentina con l’Asl Napoli 3 Sud. Sono più di 6.000 i residenti tra Vico Equense e Massa Lubrense, tra i quali circa 3.000 dipendenti delle imprese alberghiere locali, ai quali è stata somministrata almeno la prima dose di vaccino presso l’hotel Vesuvio. «Abbiamo centrato un duplice obiettivo sottolinea Costanzo Iaccarino aver immunizzato la totalità del personale delle strutture nostre affiliate ed incentivare i turisti che ora possono prenotare in alberghi sicuri». Iniziativa destinata a concludersi in queste ore. Poi dalla prossima settimana lo stesso hub ospiterà i lavoratori di ristoranti e agenzie di viaggio insieme alle guide turistiche. «Da martedì a giovedì – annuncia Francesco Schisano, presidente dell’associazione ristoratori Penisola Sorrentina – contiamo di somministrare 1.500 dosi ai nostri dipendenti ed ai cittadini della Costiera in modo da dare contribuire anche noi all’obiettivo Covid free».

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