Salerno, barriere sulle spiagge: al via la rimozione

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Salerno, barriere sulle spiagge: al via la rimozione. Ce ne parla Eleonora Tedesco in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano La Città di Salerno. Una dopo l’altra, a partire da stanotte e fino a lunedì mattina, cadranno le barriere tirate su da alcuni titolari di stabilimenti balneari lungo il litorale della zona orientale. Con l’inizio della stagione estiva, i salernitani hanno scoperto che i lidi privati avevano delimitato la spiaggia avuta in concessione con palizzate in legno bianco e, in alcuni casi, persino con degli assi che lasciavano intravedere il mare al di là. Un modo per differenziare la loro porzione di spiaggia con quelle immediatamente a ridosso, spesso arenili pubblici. Al di là dell’impatto estetico, comunque, l’iniziativa dei gestori dei lidi aveva scatenato anche parecchie polemiche tra i salernitani. Ebbene, entro la prossima settimana, dunque, gli sbarramenti in legno dovranno essere sostituiti con delle corde.

L’aut aut dell’Amministrazione. Ma come si è giunti a questa decisione? Non certo attraverso una moral suasion nei confronti dei privati, tutti regolarmente autorizzati; ma piuttosto con la prospettiva della demolizione delle barriere con relative pesanti sanzioni: questo, secondo indiscrezioni, sarebbe stato il senso del messaggio fatto veicolare già dall’altro ieri dall’Amministrazione agli imprenditori balneari. Dopo che il sindaco Vincenzo Napoli , aveva chiesto maggiori controlli alla Capitaneria di porto e l’assessore all’Urbanistica, Domenico De Maio , s’era impegnato ad effettuare serrati controlli delle concessioni demaniali di ciascuno dei lidi finiti nella bufera, ai titolari degli stabilimenti non è rimasto altro da fare che assecondare il diktat arrivato da Palazzo di Città. Ribadito in un incontro con gli imprenditori anche nel corso di un vertice con il prefetto, Francesco Russo . Un passaggio che ha avuto come risultato il passo indietro che si concretizzerà nella rimozione delle barriere in legno tra lidi e spiagge libere.

La reprimenda del procuratore Centore. Un risultato che potrebbe essere stato “incentivato” anche dallo sfogo via social del capo della Procura della Repubblica di Nocera Inferiore, il dottor Antonio Centore , salernitano doc, che vive a pochi metri in linea d’aria dal litorale. «A fronte di tanta protervia – aveva scritto il magistrato a commento di una foto in cui comparivano le palizzate alzate dai gestori dei lidi solo la Bolkestein (la direttiva europea ancora inapplicata in Italia per la quale le concessioni demaniali devono essere assegnate attraverso una regolare procedura di gara, ndr ) potrà salvarci ». «Dove sono il Comune, il Demanio e la Capitaneria? – si chiedeva il pm – A Marina di Vietri sul Mare è perfino peggio, con cancelli, inferriate e chiavistelli che impediscono l’accesso e perfino la vista della passeggiata del lungomare (pubblico)».

La resa forzata. «Abbiamo mantenuto libera la distanza dalla battigia molti metri più avanti di quanto prescrivono le leggi; hanno controllato anche i granelli di sabbia; abbiamo chiesto e ottenuto pareri positivi e autorizzazioni per le palizzate… Toglierle ora è semplicemente assurdo», afferma il proprietario di un noto stabilimento di Mercatello mentre mostra due cassetti che contengono la miriade di carte che sono servite per sbrigare le procedure burocratiche per spostare un semplice palo. «L’idea della palizzate – ammette il titolare dello stabilimento – così com’è, non piace nemmeno a me; ma, almeno eravamo riusciti a dare uniformità e pulizia al nostro spazio di arenile». «Il vero paradosso – sottolinea i balneatori – è che ci hanno dato il via libera alla costruzione di queste palizzate fin dallo scorso mese di settembre dello scorso anno». «Ci hanno definito dei ladri, mafiosi, di voler approfittare del ripascimento senza pagare – aggiunge – quando in realtà abbiamo lo stesso numero di ombrelloni di due anni fa. Invece siamo degli imprenditori che lavorano e che danno lavoro e sostegno a tante famiglie». «Due anni fa – ricorda il proprietario dello stabilimento – lì dove ci sono le recinzioni in legno c’erano le palafitte e le cabine. E l’altezza era decisamente superiore. Soprattutto, sotto le cabine succedeva di tutto, tanto che siamo stati costretti anche a chiudere il passaggio. Io stesso ho raccolto dei pezzi di vetro di bottiglie rotte sui sassi e ho scoperto persone anche a drogarsi. Era meglio prima, oppure si poteva sopportare qualche asse di legno in più, ma curato e sistemato? Sulla bellezza si può discutere ma non si può dire che non abbiamo avuto controlli, anzi chi viene non sa proprio più che cosa cercare…».

Giù le palizzate. Nonostante la sensazione di essere stati – per un certo senso – beffati, i proprietari degli stabilimenti sono pronti a togliere le palizzate. «Lo facciamo per tranquillizzare l’Amministrazione comunale e per tacitare le polemiche che stavano diventando offensive e persino minacciose. Abbiamo speso dei soldi per realizzare le separazioni in legno, ora toglierle per mettere le corde significherà spendere almeno altri 1.500 euro. Perché non lo abbiamo fatto ancora? Stiamo sistemando ancora la spiaggia, entro domenica notte (domani, ndr ) non ci sarà più nulla», conclude il titolare del lido.

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