La Sintagma e la Eng hanno vinto la gara per il percorso meccanizzato a Sorrento, accellerata del sindaco Coppola

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La Sintagma e la Eng hanno vinto la gara per il percorso meccanizzato a Sorrento, accellerata del sindaco Masso,p Coppola . Una situazione di impasse che si starebbe superando come abbiamo scritto in questi giorni, Sorrento capitale del turismo della Campania in sofferenza guarda al futuro e alle progettualità, ne parla oggi sul Mattino di Napoli il decano dei giornalisti della Penisola Sorrentina Antonino Pane
Scale mobili, ascensori verticali e tapis roulant, ascensori a movimento inclinato. Le soluzioni messe in campo dalle società che hanno vinto la gara per la progettazione, la Sintagma srl e la Eng srl, rispecchiano le linee guida della convenzione stipulata a suo tempo dal Comune di Sorrento e da Acamir. Il percorso meccanizzato di Sorrento, insomma, quello che dovrà unire il centro della città con il porto, dovrà essere sviluppato con una di queste tre formule. Ma attenzione, non sarà il minor costo dell’opera a guidare la scelta, ma i vincoli urbanistici e geologici che sono in vigore in penisola sorrentina e la possibilità di sviluppo futuro dell’opera che dovrà connettersi con altri sistemi di trasporto pubblico.
I NUMERI
L’architetto Giuseppe Grimaldi, commissario di Acamir (l’Agenzia campana di mobilità infrastrutture e reti), guarda a quest’opera con l’esperienza maturata nei diversi anni alla direzione generale dell’ente. «La scelta della soluzione più idonea – dice – sarà fatta valutando vari parametri a cominciare dai vincoli in vigore a Sorrento. Stiamo parlando di una zona delicatissima dal punto di vista urbanistico e geologico. E non sarà una scelta finalizzata al risparmio ma solo ed esclusivamente alla funzionalità e alla sicurezza».
Cominciamo col dire che i numeri in gioco sono importanti: gli studi fatti parlano di 10-12mila persone da spostare ogni giorno con punte che arrivano anche a 5mila in poche ore. Un’opera strategica su cui la nuova amministrazione comunale, guidata dal sindaco Massimo Coppola, intende investire per averne una gestione pubblica. Dobbiamo anche dire che il percorso meccanizzato coincide in sommità con il parcheggio Achille Lauro, altra importante opera pubblica gestita dal Comune. I privati sono in campo, sono confluiti nella società Sorinvest, ma hanno anche ribadito che non hanno nessun problema a farsi da parte purché l’opera si faccia e sia funzionale alle esigenze di Sorrento.
L’IMPATTO
Già funzionale. Un concetto su cui ha insistito anche l’architetto Grimaldi spiegando che il percorso dovrà essere integrato con la mobilità pubblica anche dei comuni vicini. Insomma Acamir guarda al progetto non come un punto di arrivo ma come un primo passo verso una mobilità sostenibile che dovrà mitigare l’impatto del traffico veicolare. Ed è proprio questo il primo obiettivo del percorso meccanizzato anche per Sorrento. Solo con uno spostamento sostenibile verso e dal porto si riuscirà a chiudere al traffico piazza Tasso, piazza Sant’Antonino e via Luigi De Maio.
L’impianto per la mobilità meccanizzata collegherà l’area del parcheggio Achille Lauro con il retro della spiaggia alla radice del molo principale del porto di Marina Piccola. I due punti non sono allineati sulla verticale e, quindi, oltre al dislivello si tratta di superare anche la diversa distanza dal mare. Le tre ipotesi in campo hanno costi di realizzazione completamente diversi. Probabilmente l’opera più costosa è quella che si sviluppa su scale mobili. A favore di questa soluzione, però, giocherebbe un ridotto impiego di personale e, soprattutto, il fatto che il flusso delle persone sarebbe continuo, si eviterebbero insomma gli ingorghi dei gruppi. La soluzione che prevede l’impiego di ascensori verticali e tappeti mobili sul fondo per uscire dal tunnel di fine corsa sembra quella meno percorribile perché comunque ci vorrebbe un filtro di ingresso al tunnel per evitare le attese degli ascensori che dovrebbero essere tre, ognuno in grado di trasportare più o meno trenta persone per corsa. E poi c’è la soluzione a percorso inclinato per cabine. Anche queste sarebbero tre indipendenti, vale a dire che potrebbero partire o arrivare in superficie o in fondo anche simultaneamente. Rispetto alle scale mobili questa soluzione ha lo svantaggio di flussi a scaglioni più intensi. «Saranno valutate tutti i pro e tutti i contro – ha aggiunto l’architetto Grimaldi – perché Sorrento ha bisogno di un impianto moderno e funzionale. Una volta scelta la soluzione migliore l’Acamir sottoporrà il progetto alla giunta regionale per accedere ai finanziamenti necessari».

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