Insieme per Massa Lubrense: “Al via le tariffe dei servizi accessori per la balneazione riservate ai residenti”

Il gruppo “Insieme per Massa Lubrense”, con un post pubblicato sulla propria pagina Facebook, comunica: «Per i nostri amministratori, a dispetto del caldo africano delle scorse settimane, la stagione turistica è appena iniziata. Giovedì scorso, con la Delibera di Giunta n.71, sono state approvate le tariffe per i servizi accessori per la balneazione riservate ai residenti massesi. In pratica, stando a quanto è riportato sul documento, i gestori degli stabilimenti potranno chiedere massimo 8 euro per un lettino o per una sdraio o per un ombrellone, mentre chi effettua il servizio a richiesta sulle spiagge libere potrà chiedere massimo 5 euro per ogni singolo accessorio.

Molti aspettavano con ansia questo provvedimento, su cui tra l’altro dovranno vigilare l’ufficio demanio e le autorità preposte, ma in realtà nulla di nuovo, è il contentino da concedere ai massesi affinché la smettano di lamentarsi sui social. A noi, sia detto con franchezza, non piace questo provvedimento, perché come al solito nasce in tutta fretta e in colpevole ritardo, con l’estate ormai iniziata da un pezzo.

Ci spieghiamo meglio, il problema non è il quanto si paga, ma per cosa si paga. Bisognerebbe invece valutare il servizio che viene reso all’utente delle nostre spiagge. Stabilimenti e titolari di autorizzazioni temporanee, in quanto imprenditori, dovrebbero offrire un servizio adeguato garantendosi un guadagno, seppur nell’ottica della concorrenza che caratterizza il libero mercato.

L’iter per arrivare a queste tariffe scontate per i residenti dovrebbe essere diverso e dovrebbe iniziare ad Aprile, quando però i nostri amministratori sono presi da altro. Stabilimenti e concessionari, opportunamente convocati, dovrebbero comunicare agli amministratori le loro tariffe, tali da mantenere alti gli standard qualitativi, e su queste tariffe il Comune, attraverso apposita convenzione, dovrebbe garantire il 50% di sconto ai residenti. In questo modo, non ci troveremmo a stenderci su lettini omologati, siano vecchi o nuovi, perché a mancare è lo stimolo ad offrire un servizio al passo con i tempi. Invece, per far presto ed evitare lamentele, i nostri amministratori impongono tariffe fuori mercato e fanno sì che gestori e stabilimenti non offrano il meglio per la balneazione, mancando qualsiasi stimolo per offrire quello che il mercato richiede.

Ma a parte questo, c’è un altro problema, di certo più grave. Secondo l’art. 68 del Codice della Navigazione, i titolari di concessioni temporanee, cioè quelli che possono offrire attrezzature per la balneazione sulle spiagge libere, debbono a farlo A RICHIESTA, non possono assolutamente occupare, all’alba, il tratto di spiaggia libera e comportarsi alla stregua degli stabilimenti. E su questo punto che dovrebbe concentrarsi la vigilanza tanto delle autorità preposte, nonché dell’ufficio demanio perché questa pratica è scandalosa e gravemente lesiva del diritto ad usufruire liberamente dei tratti di spiaggia liberi.

Invece, il Comune fa poco o nulla per sensibilizzare operatori e cittadini, non dispone di servizi di sorveglianza sulle spiagge e tollera il malcostume di pochi, pronti ad arraffare tutto quello che possono contando sulla prepotenza e sul menefreghismo. Insomma, c’è tanto da cambiare e negli ultimi 6 anni, a dispetto delle chiacchiere, le cose sono persino peggiorate. Andare a mare è uno stress, una lotta senza quartiere alla maleducazione e alla prepotenza, un lusso riservato a chi può spendere o a chi ha la faccia più tosta.

Ma ha senso riempirsi la bocca di promesse irrealizzabili e obiettivi mancati? Occorrerebbe chiarezza e trasparenza, e forse un briciolo di onestà intellettuale. Sulle spiagge e sui servizi balneari c’è ancora tanto da fare, troppo…».

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