Housing sociale a Sant’Agnello: dalla Procura due ricorsi contro il dissequestro, ma passeranno mesi e nessuno entra nelle case

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Housing sociale a Sant’Agnello: dalla Procura due ricorsi contro il dissequestro, ma passeranno mesi e nessuno entra nelle case. Positanonews ne ha già parlato anticipando il problema sul quale sono puntati gli occhi della Campania, la vicenda dell’housing sociale di Sant’Agnello potrebbe essere essere paradigmatica, da una parte il Tar Napoli ha dato ragione ai ricorrenti per Sorrento mentre a Castellammare di Stabia, dove pure c’è Antonio Elefante con Quagliarella, il grande campione del calcio, si è fermato tutto per problemi legati ad indagini di altro tipo. Non confondiamo tutti questi casi, ma dal punto di vista urbanistico il discorso si fa interessante per i giuristi, dal punto di vista penalistico ci sono altre evoluzioni , ma nella sostanza non cambia nulla, come abbiamo scritto si dovrà aspettare il 2022 sia per la decisione del GUP, Giudice delle Indagini Preliminari, sul rinvio a giudizio, che è la scelta più importante, e la Cassazione, tempi che abbiamo calcolato valutando i normali tempi della giustizia, non per colpa dei magistrati, ci sono delle procedure, dei tempi di prassi dovuti dalla macchina amministrativa e burocratica, rallentata anche dalla pandemia del Covid .

Due ricorsi per  chiedere il nuovo sequestro del complesso di housing sociale e gli atti di compravendita delle 53 case che si complicano, come riporta Il Mattino . La strategia della Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, aggiunto Pierpaolo Filippelli, sostituto Andreana Ambrosino) è arrivare al processo contro il sindaco Piergiorgio Sagristani, gli assessori e i tecnici coinvolti nell’inchiesta sulla presunta lottizzazione abusiva di Sant’Agnello con un nuovo provvedimento cautelare sui 53 appartamenti e 67 box. Sequestrato a febbraio 2020, il complesso di «edilizia sociale» di via Monsignor Bonaventura Gargiulo progettato dall’ingegner Antonio Elefante è stato dissequestrato in sede di appello dal tribunale del Riesame di Napoli, pochi giorni dall’avviso di chiusura indagini notificato a quindici persone, tra cui proprio il primo cittadini di Sant’Agnello, accusati a vario titolo di lottizzazione abusiva, abuso d’ufficio e falso. Contro questo provvedimento, la Procura di Napoli – compulsata da quella di Torre Annunziata – ha presentato ricorso in Cassazione poiché il dissequestro sarebbe avvenuto in base ad un reato (quello di lottizzazione abusiva, appunto) non ancora contestato fino allo scorso 6 maggio. Nel frattempo, la stessa Procura oplontina ha chiesto un nuovo sequestro per il reato di abuso d’ufficio, rigettato dal gip del tribunale di Torre Annunziata: anche su questa decisione ora pente un nuovo ricorso al Riesame presentato dagli uffici inquirenti. La vicenda giudiziaria si intreccia con la vita di 53 famiglie. Le palazzine sono tornate nella disponibilità della SHS srl, società curata da Elefante, ma la consegna ai promissari acquirenti slitta: nessuna banca, al momento, si è resa disponibile a concedere  i mutui che servirebbero a ratificare i preliminari di vendita tra i privati e la società costruttrice.

In buona sostanza, e legittimamente, il proprietario delle palazzine , che è la SHS, per perfezionare il contratto vuole essere pagato, gli assegnatari sono in difficoltà chi nel reperire i mutui, con le banche esitanti di fronte all’esito sempre e  comunque incerto di un processo, chi nel voler entare in una proprietà soggetta comunque all’alea del giudizio .  Gli avvocati cercano di studiare soluzioni alternative, l’affitto fino a esito del giudizio, con i canoni considerati anticipazione del pagamento, anticipazione di 30 mila euro, la ricerca di altre banche,  qualcuno ha parlato di mutui del 6% , tante voci ma nessuna certezza, finora sembra che  non vi siano alternative valide , bisogna pagare e perfezionare il contratto, in molti non se la sentono.

Dunque non c’è più il dissequestro, le case sono libere e aperte, ma purtroppo vuote.

 

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