E ognuno aspetta ‘a “ciorta”

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Riceviamo  e pubblichiamo.

Gentili lettori, Caro Direttore,vi propongo oggi un altro pezzo legato alle mie esperienze spirituali e riflessioni sul costume sociale.

E ognuno aspetta ‘a” ciorta”.Ma esiste?
E che cos’è la sorte?

Tutti conoscono la colorita espressione popolare,tanto diffusa qui nel napoletano,che recita”ci vuole “ciorta” pure a fare la “buona donna!”
E anche gli allenatori di calcio rincarano la dose col loro famoso “fattore K”! E molti,esclamano avviliti:”nun tengo ciorta”!E così via fino al paradossale:”con la ciorta che tengo,se mi mettessi a fare cappellini per neonati,nascerebbero i bambini senza testa!”Cosa vuol dire ciò? Vediamo meglio.
Dicono che Balzac salisse nella sua stanza al piano superiore dallo studio in cui scriveva, in lacrime e si accasciasse tra le braccia della moglie, verosimilmente preoccupata. Alla richiesta da parte di questa di spiegargli cosa gli fosse successo, egli rispose:” la disgraziata si è ammazzata! Si trattava di Cosette, il personaggio di un romanzo che lui stesso stava scrivendo! Evidentemente neanche l’autore del libro poteva strappare la protagonista alla sua misteriosa e implacabile” ciorta”!

Spesso sentiamo tante persone che esclamano: “tutto è scritto”. Altri dicono invece che noi siamo gli unici artefici del nostro destino. Chi consulta l’oroscopo prima di colazione, affidandosi alle stelle e chi a Padre Pio, sperando che gli cambi la sorte. Gli indiani e i buddisti parlano di Karma, cioè una concatenazione di causa-effetto, di azioni che noi stessi inneschiamo e che poi come un boomerang, ritornano prima o dopo precisamente a noi, positive o negative secondo il tipo di azione che le causano.(anche a distanza di una o più vite, secondo la credenza della reincarnazione). I cristiani si consolano confidando nella misericordia di Dio che tutto perdona. In verità spesso gratis( o peggio in confessionale!). Borges tenta una via mediana e ci spiega nel suo racconto “Il giardino dei sentieri che si biforcano” che, si, per un tratto tutto è predestinato, ma che poi a un certo punto ci sono dei bivi in cui ognuno può nuovamente scegliere. Il regista del Mahabharata (epico poema religioso indiano) John Brooks sembra sposare la tesi di Borges in una conversazione con Vittorio Mezzogiorno( attore protagonista del film in questione) che invece è fatalista:  tutto è scritto.

Chi ascoltare? La vita a volte sembra come il gioco degli scacchi: è vero noi muoviamo i pezzi, ma chi muove il giocatore? Tranquilli, d’altra parte la scienza ufficiale, atea, ci informa altresì che tutto è un gioco del caso e che la statistica la fa da unica padrona e che fortuna e sfortuna sono distribuite senza merito o demerito alcuno, se non eventualmente quella della legge della giungla, come altresì ci informa Darwin! Il nostro parere, modestissimo, è che Dio ci lascia liberi, ma che poi bisogna accettare coraggiosamente le conseguenze delle proprie azioni senza facili miserere ed improbabili indulgenze plenarie. Dice altresì un noto proverbio popolare napoletano:” fai bbene e scorda e si faje male,piensace”!. Poi a ognuno il suo: del resto ci sono profeti e cantanti per tutti!

ROCCO AVERSA

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