Collettivo UANM: in costiera amalfitana occorre un turismo più sostenibile

Riportiamo l’interessante post pubblicato dal Collettivo UANM sulla propria pagina Facebook:

«Quando si parla di turismo sostenibile o turismo responsabile ci riferiamo a un modo di fare turismo e di viaggiare rispettoso dell’ambiente e delle popolazioni locali.

Da un lato, quindi, ci si aspetta che il turista intraprenda un viaggio sostenibile da più punti di vista.  Ma, entrando nel merito della Costiera Amalfitana, siamo proprio sicuri di essere noi in primis in linea con una proposta di turismo responsabile?

Iniziamo dal numero di visitatori annui. Nel 2018 hanno di gran lunga superato il milione, in un territorio che conta meno di 25.000 abitanti, senza contare quelli di passaggio, nei comuni che vanno da Positano a Maiori.

Guardando questi numeri ci si rende subito conto dell’impatto ambientale che può avere un turismo del genere: oneroso dispendio di energia, enorme quantità di rifiuti prodotti, mole eccessiva di liquidi fognari sversati nei nostri mari.

E che dire del fatto che, a causa di un trasporto pubblico inefficiente, la maggioranza dei nostri visitatori è costretta a spostarsi in costiera tramite auto in affitto o servizi di taxi, creando un impatto disastroso sul traffico, sull’inquinamento acustico e sulle emissioni di anidride carbonica?

Senza parlare, poi, dell’offerta enogastronomica proposta al turista, tutto fuorché sostenibile in Costiera Amalfitana. Essa risulta basata principalmente su pesce e frutti di mare, spesso venduti come pescato locale: una bugia ripetuta talmente tante volte da apparire vera anche alle orecchie e agli occhi di noi locali.

C’è urgenza di un cambiamento. Un turismo più sostenibile sarebbe un vantaggio tanto per il territorio quanto per le popolazioni locali. Ma è’ solo cambiando la nostra visione che potremmo poi pretendere da un visitatore il rispetto e l’attenzione verso il nostro ambiente».

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