Cava de’ Tirreni, rabbia in piazza: «Ridateci l’ospedale»

Cava de’ Tirreni, rabbia in piazza: «Ridateci l’ospedale».Cava de’ Tirreni, manifestazione per il reparto di rianimazione dell’Ospedale «Vogliamo un confronto con le istituzioni. Vogliamo delle prove concrete, atti ufficiali e non chiacchiere, che ci garantiscano la sopravvivenza del Santa Maria dell’Olmo e la sua valorizzazione. In caso contrario siamo pronti ad avviare una raccolta firme per chiedere le dimissioni dell’amministrazione». Questo il messaggio, lanciato dai rappresentanti del Comitato Civico Antonio Civetta al termine della manifestazione, tenutasi ieri mattina lungo Corso Umberto I e terminata all’ospedale. Dopo otto mesi di attese, comunicati e annunci, alle 9,30 i membri del comitato, i rappresentanti delle frazioni, della Costiera Amalfitana e di Dragonea sono scesi in piazza.

Si sono ritrovati in via Vittorio Emanuele per protestare contro la mancata riapertura del reparto di rianimazione ed esprimere la propria vicinanza ai dipendenti ospedalieri. Eloquenti gli striscioni, affissi sulla gradinata del Duomo e poi portati a mano al Santa Maria dell’Olmo. «Siamo entusiasti per come è andata la manifestazione – ha spiegato Alfredo Senatore del Comitato Civico Antonio Civetta – Noi non ci arrendiamo e non ci fermiamo alle solite chiacchiere. Chiediamo di essere convocati per un incontro con le istituzioni. Vogliamo avere delle prove concrete, come atti scritti, che provino la sopravvivenza e la valorizzazione del nostro presidio. In caso contrario avvieremo una raccolta firme per chiedere le dimissioni dell’amministrazione comunale». E continua: «Oggi in piazza potevamo essere in tanti perché decine e decine di cittadini hanno dato la loro adesione, ma noi abbiamo preferito limitare la manifestazione ai soli rappresentanti delle frazioni per contenere la tensione e la rabbia, montate in questi mesi. Sono tanti i cavesi che non hanno risposte ai loro problemi di salute. Basti pensare che in ospedale sono rimasti tre chirurghi e tre ortopedici. È finito il periodo delle chiacchiere, vogliamo i fatti. Se c’è un progetto per il Santa Maria dell’Olmo, l’amministrazione lo saprà e potrà farci vedere un atto ufficiale che lo provi». In piazza anche diversi rappresentanti dell’opposizione come l’ex candidato sindaco Marcello Murolo che ha sottolineato come, a suo dire, l’amministrazione comunale sia rimasta sorda alle continue sollecitazioni e richieste dell’opposizione. L’assessore comunale alla sanità Armando Lamberti aveva replicato all’annuncio della manifestazione, invitando i cittadini a lasciare lavorare gli amministratori. Secondo Lamberti, la direzione dell’Azienda Ospedaliera Universitaria ha più volte assicurato la volontà e l’impegno a voler valorizzare il presidio cavese. La riapertura della rianimazione, chiusa dal primo dicembre scorso per garantire il trasferimento di medici ed infermieri al covid-center del Da Procida di Salerno, a detta dell’assessore è legata all’andamento della pandemia. A parlarne è Giuseppe Ferrara in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano La Città di Salerno. Cittadini in piazza per protestare contro la mancata riapertura del reparto di Rianimazione all’ospedale “Santa Maria Incoronata dell’Olmo”, ma quello che doveva essere un corteo massiccio e partecipato si è trasformato in una pacifica manifestazione composta da una delegazione di una cinquantina di persone, tra cui i rappresentanti di tutte le frazioni cittadine e almeno una decina di partecipante provenienti da Vietri sul Mare, Cetara e Maiori. Un sit-in, insomma, che piuttosto che sollevare le masse a precipitarsi in corteo al presidio cavese, ha preferito parlare agli animi dei passanti, informare i cittadini sull’attuale situazione dell’ospedale e, soprattutto, sollecitare un intervento da parte delle autorità competenti, Amministrazione comunale in primis .

«Sarebbero volute scendere in piazza tantissime persone, ma come organizzazione abbiamo preferito contenere la partecipazione – ha spiegato Alfredo Senatore , segretario del Comitato cittadino “Il Piccolo Antonio Civetta” che ha organizzato la manifestazione – . Abbiamo quindi chiesto di individuare un delegato per ciascuna frazione. Attraverso loro, poi, a partire dalla prossima settimana organizzeremo una raccolta firme per chiedere formalmente le dimissioni dell’assessore Armando Lamberti . La situazione è grave, peggiora di giorno in giorno e l’Amministrazione Comunale si limita ai proclami. La Rianimazione resta chiusa, i mezzi di soccorso sono obsoleti e il personale è in affanno. Non è possibile che tra Chirurgia e Ortopedia ci siano solo tre medici. Chiediamo chiarezza. C’è un piano di riqualificazione?

Fatecelo vedere. Ma che abbia, soprattutto, tempi certi perché la gente è stanca».

Al raduno, comunque, si sono visti anche diversi esponenti politici tra i cui i consiglieri Raffaele Giordano , Marcello Murolo e Vincenzo Passa (del gruppo “Siamo Cavesi”), l’ex consigliere Vincenzo Lamberti , e l’esponente di Potere al Popolo, Davide Trezza . «I disservizi ormai non si contano più e si ripercuotono sulla cittadinanza – ha commentato il consigliere Giordano – . Riduzione di servizi, chiusura di reparti, struttura in condizioni precarie e, non ultimo, ambulanze vecchie di quindici anni e con oltre 300 mila chilometri. Abbiamo sentito l’obbligo di essere presente alla manifestazione perché la politica non si fa solo nel Palazzo. L’assessore Lamberti tenga a portata di mano carta e penna per firmare le dimissioni perché proprio in risposta a un mio sollecito in commissione sanità aveva anticipato tale intenzione qualora la Rianimazione non sarebbe stata riaperta in tempi brevi. Ormai bisogna quantificare questi “tempi brevi”». Nel frattempo, ad ogni modo, da Palazzo di Città continuano a susseguirsi le rassicurazioni in merito al futuro dell’ospedale.

Al netto della manifestazione, infatti, il sindaco Vincenzo Servalli si è detto fiducioso sull’attuazione imminente dei provvedimenti promessi dai vertici del “Ruggi”. «Siamo in attesa che gli impegni che sono stati assunti nella nostra città da parte dell’Azienda Ospedaliera vengano mantenuti – ha ribadito il primo cittadino – . Ho avuto un’interlocuzione con il direttore generale Enzo D’Amato e mi ha detto che c’è tutta la volontà perché questa Rianimazione ritorni, ma ci sono questioni organizzative che si stanno mettendo a posto. Condivido tutte le manifestazioni, le iniziative che pacificamente e con serietà vengono assunte nella nostra città per il nostro ospedale e per il ritorno di Rianimazione. Dobbiamo essere vigili. Intanto stiamo vedendo anche di risolvere faticosamente il tema della carenza di personale ».

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