Amalfi, perizia sulla frana. La causa? Un albero di fico che non andava sradicato

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Amalfi, perizia sulla frana. La causa? Un albero di fico che non andava sradicato. A raccontarci tutti i dettagli è Petronilla Carillo in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano Il Mattino. 

Nell’antichità l’albero di fico significava immortalità e abbondanza, era un simbolo di vita, luce, forza. La forza, forse, questo arbusto l’ha dimostrata anche nel corso dei millenni con la potenza della sua stessa natura, quella natura che, una volta violentata, rende tutto più debole. E non è soltanto una corrispondenza analogica con quanto accaduto ad Amalfi lo scorso febbraio, quando crollò il costone roccioso a ridosso del parcheggio in pieno centro, ma è qualcosa (ora) di «certificato» da un team di esperti coordinati dal docente universitario Settimio Ferlisi. La relazione sulla perizia tecnica ordinata dalla procura di Salerno per far luce su quanto accaduto al costone Vagliendola è stata depositata nei giorni scorsi e ruota tutta intorno proprio ad un albero di fico.

LA RELAZIONE Sarebbe stato lo sradicamento di questo albero ad indebolire l’assesto idrogeologico del terreno. Albero eliminato per consentire al Comune di Amalfi, nel 2017, di eseguire i lavori di «pulizia e consolidamento del muraglione a tutela della pubblica incolumità» proprio al costone Vagliendola. Lavori che, stando ai periti della procura, sarebbero stati ben eseguiti utilizzando, tra l’altro, materiali di qualità. Il problema, dunque, sarebbe a monte: all’avvio dell’opera. Al progetto, forse, quindi ai rilievi che probabilmente andavano fatti prima di procedere con l’abbattimento del fico. In effetti, e questo lo spiegherebbe anche il tecnico universitario, negli ultimi cinque anni la mole di pioggia è stata maggiore rispetto all’ultimo decennio e, questo, avrebbe contribuito a rendere ancora più fragile quella parte di montagna. Forse, proprio per questo, occorreva un monitoraggio. E così, quello che non si spiegherebbe, è il perché non siano mai state prese in considerazione le segnalazioni provenienti da alcuni cittadini in merito ad un avvallamento della strada in quella zona. Dunque, i tecnici non punterebbero l’indice contro alcun responsabile ma la loro perizia potrebbe aprire nuovi scenari investigativi. Così, mentre il costone è ingabbiato per i lavori di messa in sicurezza, e l’accesso avviene attraverso delle scale, in procura di studiano le carte per cercare di capire come procedere. Sicuramente restano molti interrogativi, a partire da chi ha autorizzato lo sradicamento di quell’albero, da chi ha redatto il progetto, da chi ha eseguito o non eseguito i rilievi idrogeologici del caso. Punti di domanda ai quali potrebbero poter dare risposte soltanto i tecnici comunali (finora mai sentiti dagli inquirenti).

LO SCENARIO Tre persone, un intero nucleo familiare, quel terribile giorno di inizio febbraio rischiarono di perdere la vita. Furono salvati con l’aiuto di un elicottero e trasferiti via mare. Ma quanto accaduto ad Amalfi altro non è che l’ultimo di una serie di eventi che si verificano in tutta la Costiera. A luglio dello scorso anno crollò il costone roccioso di località Laurito, al confine tra Positano e Praiano, per fortuna massi e polvere finirono a mare ma le successive perlustrazioni aeree mostrarono come, nel corso degli anni l’assetto morfologico del terreno era cambiato. A dicembre del 2020, pochi mesi prima, franò la montagna a Cetara, un albero bloccò la strada e duecento persone rimasero ostaggio di un noto hotel della zona dove si festeggiava un matrimonio. Insomma, da Vietri sul Mare a Positano, i casi di frane (anche piccole) e di smottamenti non si contano più. L’intera montagna, in alcuni periodi dell’anno, trasuda acque, piccoli rivoli che con prepotenza si fanno strada lungo tutta l’Amalfitana. Mentre i dati sull’abusivismo edilizio in Costiera sono ancora forti: nei primi due mesi dell’anno in corso, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, c’è stato un incremento di abusi edilizi del 35%. Tradotto in operazioni giudiziarie, 12 sequestri tra gennaio e febbraio 2021 rispetto ai sette dello stesso bimestre del 2020. Nel solo 2020 i carabinieri della compagnia di Amalfi hanno denunciato 260 persone.

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