Turismo e manifatturiero aumentano le assunzioni: spiragli di ripresa al Sud

Come ci scrive Nando Santonastaso de ”Il Mattino”, Antonio Giacomini, Ad di Innovaway, il gruppo napoletano che opera nella trasformazione digitale, sostiene che la pandemia ha accelerato la trasformazione digitale. E per dimostrarlo, rivela di non avere mai smesso di investire anche nei mesi più difficili, al punto da avere superato i mille dipendenti. «Vogliamo scommettere sulla ripresa e per questo anticiperemo dal 2022 alla prossima estate la nostra apertura in Olanda», annuncia con legittimo orgoglio. Anche Giovanni Lombardi, presidente di Tecno, è ottimista: «Vediamo già da settimane segnali di ripresa nei Paesi in cui operiamo e la campagna di vaccinazione va avanti speditamente. È il momento di incrementare gli sforzi, raddoppiando o triplicando gli investimenti sull’innovazione dei prodotti e dei servizi digitali a servizio delle pmi», spiega. E aggiunge: «Accelereremo il piano di crescita e nel 2021 prevediamo 3 acquisizioni e altre 4 nel 2022. Le assunzioni, per tutto il gruppo industriale, saranno 150 entro il 2023, portando la forza lavoro da 140 a 290 unità». Nuova occupazione in vista anche per Luma, l’energy company del gruppo Epm: «La domanda di impianti fotovoltaici e riqualificazioni energetiche – spiega il consigliere delegato Carmine Esposito – ci ha portato ad accelerare il piano di sviluppo. Prevediamo di incrementare i team di ingegneri e tecnici con più di 20 nuove unità entro l’autunno».

L’INVERSIONE DI TENDENZA

Mosche bianche, gli imprenditori campani dell’innovazione che parlano di nuovi posti di lavoro a breve e medio termine? No, anche se i loro settori favoriscono questo tipo di approccio mentre, in generale, le incognite che continuano ad accompagnare le prospettive di ripresa post pandemia, specie al Sud, restano piuttosto dense. Ma nel giorno in cui Bruxelles certifica che l’Italia aggancerà la ripresa quest’anno e l’anno prossimo in linea con le previsioni dell’Ue e dell’Eurozona (4,2% e 4,4% rispettivamente) si scopre che segnali di inversione di tendenza rispetto al catastrofico 2020 e al primo trimestre 2021 arrivano pure dal Sud. Timidi, certo, in parte persino inevitabili sul piano tecnico (il rimbalzo dopo la durissima crisi del 2020 sarà certo) oltre che direttamente legati all’andamento del piano vaccinale: eppure nell’ultimo, recentissimo rapporto di Unioncamere e Anpal sulle previsioni di nuove assunzioni da parte delle imprese per il periodo maggio-luglio si legge che «il Mezzogiorno, dove sono maggiori le attese per il settore turistico, e il Nord est manifatturiero risultano le aree con il più elevato incremento sul mese precedente delle entrate».

LE CIFRE

Qualche numero per confermarlo: la previsione di nuove assunzioni a maggio ammonta nel Mezzogiorno a oltre 95mila unità sul totale nazionale di circa 390mila, in linea con quelle del Nord est, meglio del Centro e inferiore al Nord ovest (116mila). La differenza su aprile è di circa 26mila unità in più, il dato più rilevante di tutte le macroaree, e di 20.910 unità rispetto a maggio 2020. Un piccolo spiraglio anche se parlare di inversione di rotta è decisamente prematuro o forse persino azzardato visto che rispetto a maggio 2019 il saldo resta negativo per circa 16mila occupati. Il recupero insomma è lento e non è chiaro se sarà completato in tempi ravvicinati: «Solo nel 2022 avremo un quadro dettagliato e affidabile della post pandemia, se le cose andranno come speriamo nell’attuazione del piano delle vaccinazioni. La ripresa ci sarà con più forza nella seconda metà del 2021 ed è innegabile che nel Sud la spinta di settori come il turismo e il manifatturiero non sarà trascurabile, anche per effetto delle prime misure attuative del Pnrr. Ma è troppo presto per ipotizzare uno scenario strutturale», dice Salvo Capasso, economista di Srm, la società di studi e ricerche sul Mezzogiorno di Intesa Sanpaolo.
Di sicuro, l’incremento degli spazi occupazionali di queste settimane ha tipologie piuttosto certe quanto scontate. Costruzioni, servizi, ristorazione e filiera del turismo i comparti nei quali si registrano i segnali di un maggiore dinamismo, al Sud come nel resto del Paese. Sono infatti ben 262mila i nuovi contratti previsti in Italia dalle imprese che operano nei servizi, 67mila in particolare nella ristorazione e nella filiera del turismo. Ma anche le attività ricreative, culturali, gli altri servizi alla persona (circa 50mila) e le attività commerciali (circa 46mila) ribadiscono una nuova per quanto ancora modesta vitalità. A lasciare perplessi è però il fatto che sono soprattutto i contratti a tempo determinato a polarizzare le nuove assunzioni, a conferma della stagionalità di alcuni lavori ma al tempo stesso della perdurante incertezza che continua a caratterizzare l’offerta di lavoro. Non meraviglia perciò che dal Borsino Excelsior di maggio 2021 curato da Unioncamere e Anpal le figure più ricercate siano le professioni qualificate nelle attività commerciali e dei servizi (oltre 106mila ingressi), seguite dagli operai specializzati (oltre 72mila ingressi). E che in termini tendenziali, rispetto a maggio 2019 cresca la domanda soprattutto per le professioni a più elevata specializzazione: ma qui la ricerca si fa affannosa e il Sud, in coda all’Italia per numero di diplomati negli Its, non fa eccezione.

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