Tramonti ed il lavoro del Giudice di Pace: l’intervista all’Avv. Alfano

Tramonti ed il lavoro del Giudice di Pace: l’intervista all’Avv. Alfano. Questa mattina di lunedì 17 maggio 2021, noi di Positanonews siamo andati a Tramonti, il polmone verde della Costiera Amalfitana, un luogo ameno, tranquillo. Insieme all’avvocato Luigi Alfano, criminologo forense, abbiamo discusso del lavoro del Giudice di Pace e della mole di lavoro del tribunale durante il periodo del Covid.

Tramonti ed il lavoro del Giudice di Pace: l'intervista all'Avv. Alfano

“È un edificio storico francescano dove, lo so, gli ambienti sono un po’ angusti ma il personale di cancelleria ed anche i giudici sono molto seri, prudenti, studiosi, capaci. Hanno un’organizzazione capillare di tipo tedesca, molto precisi, fasce orarie che evitano in maniera assoluta gli assembramenti ed il giudice ha dato anche il buon esempio affinché non si creasse l’accalcamento e l’aggregazione all’interno delle aule – ha detto l’avvocato -. Ogni udienza ha un orario prefissato, stabilito. Ogni processo ha un orario prefissato e stabilito. Non c’è la calca all’interno dell’aula e si celebra un processo alla volta”.

“È un posto raggiungibile ed è un posto dove vige il silenzio, dove vige l’arte del tacere. Adesso il progetto di riforma che entrerà a regime mi auguro tra quattro anni, quindi nel 2025, con il limite si arriverà a trentamila, avranno competenza anche per quanto concerne materia di condominio, avranno competenza anche per quanto concerne l’espropriazione. Quindi il Giudice di Pace, sia in materia civile che penale, avrà un’ampissima competenza. Però sia ben chiaro: se non facciamo entrare a regime la digitalizzazione all’interno del Giudice di Pace, avremo dei rallentamenti e questo non possiamo permetterlo. Anche perché il Giudice di Pace con questo allargamento della competenza, consentirà ai cittadini quantomeno di avere una giustizia che dovrebbe essere più rapida e veloce e non che ritardi. Perché la digitalizzazione serve anche ad accelerare e fare in modo che i processi siano più spediti”.

Inoltre, continua: “Il Covid ha rallentato un po’ l’attività. Ha rallentato moltissimo anche le sentenze e l’esecutività, il carico di lavoro è enorme. Ed ora che finirà il Covid avremo anche l’arretrato e bisognerà che il Ministero invii nuovo personale, nuovi concorsi e la digitalizzazione”.

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