Sorrento, Aicast al lavoro per creare “modello Sorrento”

Aicast macroarea costiera sorrentina al lavoro per creare il “modello Sorrento” che sia da supporto nella ripartenza a tutta la filiera che ruota attorno al turismo

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È stato chiamato “modello Sorrento”. È un programma di lavoro che supporti nella ripartenza tutto ciò che ruota attorno alla filiera del turismo, sostenendo in particolare quelle categorie che ad oggi sono rimaste fuori o comunque ai margini del programma di sostegni varato dal Governo. A proporlo è Aicast macroarea costiera sorrentina, che comprende i sei comuni che vanno da Massa Lubrense a Vico Equense: “Città che potranno avvantaggiarsi – spiega il presidente, Franco Cappiello – di una comune linea di condotta e di gestione delle esigenze; una regia unica che le possa concatenare, armonizzare e rendere efficaci, giuste e vantaggiose per tutti”.

Per questo Aicast ha messo in campo una squadra di esperti, ai quali Cappiello riconosce i giusti meriti: “Penso innanzitutto al lavoro di un grande uomo del fare, Salvatore Piedimonte: persona capace di fare sistema, senza interessi di parte, come dimostra il risultato del suo progetto innovativo EnergiaOra, punto di riferimento di aziende e famiglie non solo nel nostro territorio. Ci sono poi Lucia Alfano e Andrea Di Martino, i miei primi collaboratori. Ringrazio tutti i presidenti delle territoriali: le esperte Margherita Aiello e Annalisa Pasquariello, gente ricca di entusiasmo come Roberto Navarone e Juri Cappiello, gli agenti di commercio Francesco Mandato e Alessandro Ambrosio deus ex machina della Marr. Per non parlare dell’impegno e della competenza di Mario Colonna, delegato per il Turismo in Aicast provinciale e Camera di Commercio. Un ringraziamento speciale lo merita il nostro direttore amministrativo, Amedeo Rinaldi persona intelligente, perbene e dotato di una pazienza straordinaria”.

Da questo gruppo è nato in programma che punta l’attenzione “alle imprese e ai lavoratori del commercio e dell’artigianato, che boccheggiano senza alcuna prospettiva. Ma pensiamo anche alle attività di sostegno della filiera turistica come Ncc, tassisti, charter nautici, guide e agli accompagnatori turistici, tutte realtà completamente abbandonate. La mancanza di prospettiva lì sta logorando”.
“Siamo a maggio inoltrato – prosegue Franco Cappiello – si può dire che la stagione è quasi insalvabile, ma almeno imbocchiamo una strada decisa per la soluzione dei problemi imminenti e soprattutto cerchiamo di capire che ‘modello Sorrento’ vogliamo approntare per il futuro, perché una cosa è certa: il futuro non potrà essere come il passato”.

La mente va ai fondi del Recovery Plan e Aicast si pone alcune domande: “Dove sono i progetti? Cosa hanno deciso senza convocare tavoli di concertazione con le associazioni di categoria?
Almeno qualche opera infrastrutturale sono in cantiere?
Si parla da anni del comune unico: perché in questo momento non prevediamo di decentrare alcuni servizi?”. Chiare le proposte su quest’aspetto: “Pensiamo in primis ad un corpo unico della polizia locale, ma anche ad una ticket-card per i parcheggi in tutta la penisola, con una comunicazione precisa per conoscere in tempo reale i posti liberi nei parcheggi. Sarebbe poi importante organizzare finalmente eventi condivisi con tutta la penisola: basterebbe persino le luminarie per iniziare a fare sintesi e stabilire una linea comune . Tornando a Ncc e bus turistici, oggi queste categorie sono abbandonate. Al momento non rientrano né negli interventi a favore del turismo né in quelli destinati alle attività commerciali. Incredibile ma vero. Da anni lamentano la collocazione incerta, che impedisce loro di accedere agli strumenti economici messi a disposizione per altre tipologie di attività, per favorire gli investimenti e quindi gli ammodernamenti necessari anche nel loro settore per soddisfare i sempre più stringenti requisiti di sicurezza e far fronte ad una concorrenza crescente. Chi sono? Cosa sono? E’ arrivato il momento che Il governo regionale deve rispondere. Così per i ristoratori, abbandonati e travolti dalle leggi senza senso, ma anche dalla mancanza qualificata di personale, è folle pensare di non creare immediatamente una scuola di formazione in penisola. Formazione, indispensabile per il futuro del nostro paese e dei nostri figli. E noi siamo pronti per fare la nostra parte, insieme a loro”.

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