Scampia fa violenza ai figli, uomo buttato nel cassonetto

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Napoli, Campania . La voce si è sparsa velocemente, fino a scatenare una reazione feroce e incontrollata. «Nella Vela Celeste» stanno violentando dei bambini»: il passaparola diventa uno tsunami che porta alcuni residenti del palazzone di Scampia a picchiare e poi scaraventare un uomo (lo zio dei minori in questione) fin dentro un cassonetto della spazzatura.
LE INDAGINI
Ma le cose, almeno stando alle prime indagini della Polizia di Stato, sembrano stare in altro modo. Non si tratterebbe infatti di abusi sessuali ai danni dei minori, ma di maltrattamenti: un esame medico effettuato al Santobono sulle piccole innocenti vittime che abitavano con i genitori escluderebbero ipotesi di stupro o abusi sessuali. Il che, naturalmente, non toglie gravità a tutto quanto accaduto nel quartiere della periferia nord di Napoli ieri. Ricostruiamo i fatti stando alla versione della Questura: intorno alle 15 al 113 viene segnalata la presenza di un uomo ferito, lanciato da alcuni energumeni in contenitore per i rifiuti urbani. Sul posto arrivano gli agenti, i quali dopo avere soccorso il ferito (portato in ospedale, dove non versa in pericolo di vita pur presentando lesioni varie) avviano le indagini. Si scopre che l’altra notte alcuni condomini della Vela Celeste avevano sentito urla provenire dal palazzo. Erano quelle di tre bimbi minori maltrattati dai genitori, forse anche picchiati. Nasce un primo diverbio tra vicini, ma l’epilogo si consuma ieri pomeriggio: quando – sempre secondo quanto ricostruito al «Mattino» dall’ufficio stampa della Questura – il bersaglio dei condomini diventa uno zio dei piccoli, presentatosi nell’abitazione poco dopo l’ora di pranzo. È su di lui che si scatena la furia della gente: «Ecco il pedofilo», urla qualcuno. E giù botte da orbi.
LE VERIFICHE
Naturalmente ora sono in corso accertamenti e verifiche. Prima di poter escludere che quei maltrattamenti ai minori possano essere sfociati in abusi sessuali servono nuove visite mediche. Resta lo sconcerto per un contesto familiare, quello in cui i bimbi vivevano, decisamente anomalo e lontano da ogni minima situazione affettiva capace di poter definire minimamente normale il quadro di una famiglia con tre bimbi. Fascicolo e informativa trasmesse ai magistrati della Procura ordinaria e a quelli della Procura presso il tribunale dei minori. ( Il Mattino)

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