Salerno: la 32enne deceduta al “Ruggi” che ha salvato vite con i suoi organi

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Una giovane è deceduta all’ospedale “Ruggi” di Salerno in seguito ad un ictus. I suoi organi sono stati trapiantati ad altri pazienti. Ecco la storia della 32enne salvavita raccontata da Marcella Cavaliere per il quotidiano “La Città di Salerno”.

Era giovane, aveva 32 anni. Si è spenta al “Ruggi d’Aragona” di Salerno, nell’ospedale della sua città, stroncata da un ictus, e nonostante il dolore per la prematura perdita i familiari hanno detto sì al prelievo di organi e di tessuti. Un consenso importante, quello della famiglia, che salverà la vita a più pazienti in attesa di un organo: nello specifico, di polmoni, fegato, pancreas e reni. La giovane donna era ricoverata presso il Centro di Rianimazione del presidio di via San Leonardo: il prelievo è stato eseguito con il coinvolgimento dell’équipe del personale del reparto di Rianimazione, del Centro regionale trapianti, della sala operatoria, dell’équipe chirurgiche dei Servizi Aziendali e della Polizia di Stato, che nei tempi concitati previsti per i prelievi hanno espletato al meglio il proprio compito in termini di tempistica e logistica organizzativa per consentire i trapianti nei centri all’interno dei quali, poi, sono stati trasportati gli organi in tempi altrettanto rapidi.

Il direttore generale dell’ospedale di via San Leonardo, Vincenzo D’Amato , ha espresso a nome suo e di tutta l’Azienda, un pensiero di cordoglio alla famiglia della donatrice, oltre a ringraziare la Questura di Salerno e gli agenti della Polstrada, che collaborano fattivamente alla riuscita dell’intera operazione, consentendo i tempi rapidi di trasporto degli organi. «Con questo gesto di grande espressione d’amore per il prossimo ha dichiarato il direttore generale D’Amato – la famiglia ha contribuito a diffondere il valore della solidarietà, nella certezza che il dolore per la perdita subita sarà almeno in parte alleviato dalla consapevolezza di aver offerto una nuova opportunità di vita».

Il decesso e il conseguente prelievo di organi sono avvenuti nella notte di lunedì scorso, dopo l’ictus fatale. La famiglia della giovane, nonostante affranta e sopraffatta dal dolore, con questo nobile gesto di amore verso il prossimo ha comunque espresso il proprio consenso a procedere all’espianto degli organi, diffondendo un esempio di umanità, munificenza e sostegno, volto a garantire speranza di vita alle tante persone sofferenti. Un altro prelievo contemporaneo di più organi si verificò a novembre 2019, quando furono prelevati da un paziente, deceduto sempre al “Ruggi”, cuore, fegato, reni e polmoni, per poi essere trasportati, come in questo caso, in altre strutture sanitarie del Paese dove furono eseguiti i trapianti di organi che salvarono la vita ad altri due pazienti che erano in lista d’attesa e le cui condizioni erano molto critiche. In questo caso a dare l’ok alla donazione degli organi furono i familiari di una donna di 50 anni regolarmente iscritta al registro donatori e che era stata trasportata d’urgenza presso il presidio di via San Leonardo in seguito ad una massiva emorragia cerebrale.

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