Positano riparte da Milva

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Oggi su il Mattino un bellissimo articolo della nostra amica e bravissima collega Erminia Pellecchia.

Un pianoforte a coda illumina col suo profilo bianco la moquette blu che specchia il notturno di cielomare della divina. Il silenzio è rotto da una strofa, risuona nell’aria come una promessa: «Rinascerò con questa voglia di amare o di vivere più che mai». È l’inizio dell’omaggio che il Positano Teatro Festival dedica a Milva sulle note di Preludio para el Año 3001, il brano composto da Astor Piazzolla e portato al successo dalla Rossa della canzone d’autore, scomparsa lo scorso 23 aprile. Ed è anche il manifesto dell’indomabile speranza che alberga nel cuore di Gerardo D’Andrea, che ha fatto più che mai «i salti mortali» per mettere a punto l’edizione 2021, la ventunesima, della rassegna nata nel 2001 nel segno forte di Annibale Ruccello, «interrotta e poi ripresa e realizzata ininterrottamente dal 2010 grazie ad una amministrazione comunale lungimirante che ha puntato sul nostro progetto artistico come ulteriore attrazione di un borgo che ha la sua identità nel turismo culturale». Strategia in cui crede il giovane sindaco Giuseppe Guida, bocconiano nella vecchia giunta di Michele De Lucia da cui ha ereditato con entusiasmo «questa splendida manifestazione – dice – che, dopo mesi vissuti con sacrificio, rappresenta un’occasione importante per la ripartenza di una località come Positano che fonda la sua economia su bellezza ed accoglienza; godere spettacoli di qualità, dal vivo e in piena sicurezza, nell’anfiteatro di Piazza dei Racconti, è una risorsa importante». La macchina è pronta, si sta già costruendo l’impalcatura della kermesse che dal 7 al 10 agosto porterà nella perla della Costiera amalfitana il meglio della drammaturgia contemporanea attraverso giovani interpreti e giovani autori.
D’Andrea, si ricomincia.
«Sì, saranno solo quattro serate rispetto alle tradizionali tredici delle passate edizioni, ma saranno ricche di emozioni e sorprese. Non potevamo fare di più in questo tempo di incertezza. E non posso che dire grazie al sindaco Guida che non ha voluto disperdere questo patrimonio di memoria, di luoghi e atmosfere, di frammenti e scene teatrali, di messe in scena e di interpretazioni magistrali. Con una offerta di varietà di generi e linguaggi artistici sempre originali e un pubblico fortemente motivato dal desiderio di ascoltare la parola del teatro».
Ci può dare qualche anteprima?
«Apriremo col raffinato spettacolo di teatro canzone che Gianmarco Cesario ha confezionato per ricordare Milva, carismatica e versatile interprete, prediletta da registi, compositori e cantautori come Strehler, Piazzolla, Jannacci, Battiato, Berio. Non porteremo in scena soltanto il notissimo repertorio internazionale o la mondina delle barricate, ma anche il delicato tributo che ha fatto alla città del Vesuvio con l’album Mia bella Napoli, una piccola antologia di celebri melodie partenopee come Funiculì Funiculà o A serenata e Pulecenella e la struggente Mare verde scritta nel 61 da Giuseppe Marotta per la Pantera al suo debutto al Giugno della Canzone napoletana. Protagoniste di questo particolare tributo saranno Antonella Morea e Martina Carpi. Due grandi talenti e musica dal vivo con al pianoforte Mariano Bellopede e un ensemble di quattro elementi».
E c’è un appuntamento speciale…
«Il Premio Ruccello diventa maggiorenne. Diciotto edizioni… Mi commuovo ripensando alla mamma di Annibale, la signora Pina, sempre al nostro fianco dal primo anno e felice di premiare tanti bravi interpreti, attori e attrici, autori e registi nel solco della memoria del figlio, della sua drammaturgia e delle sue opere, della sua capacità di scarnificare il dolore e la solitudine, della sua capacità trasgressiva e della potenza dei suoi personaggi. Momenti meravigliosi che rivivono nell’archivio fotografico di Vito Fusco, che, col suo obiettivo d’autore, documenta il festival. Ci manca la signora Pina e ci manca Delia Morea, scrittrice e giornalista che ha arricchito con i suoi testi e gli spettacoli interpretati dalla sorella Antonella il festival e che questo maledetto Covid ci ha strappato. La ricorderemo con affetto durante la serata inaugurale».
Torna anche il Premio Pistrice?
«Sì, sarà l’ottava edizione di questo riconoscimento assegnato dal Comune di Positano ad un protagonista eccellente della storia teatrale italiana ma anche a chi ha saputo alimentare e innovare la vita culturale dei borghi costieri. Il nome c’è già, le posso dire che sarà una persona come me malata del virus del teatro».

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