Piano di Sorrento, Don Pasquale Irolla: “La grazia della Pentecoste ci rende nuovi e ci colma dell’amore di Dio»

Piano di Sorrento. Riportiamo la profonda omelia di Don Pasquale Irolla pronunciata in questa solennità di Pentecoste nella Basilica di San Michele Arcangelo: «Questo giorno solenne della Pentecoste lo attendiamo, lo desideriamo, lo invochiamo per un anno intero perché possa davvero essere per ciascuno di noi un dono immenso, una grazia traboccante, lo Spirito Santo di Dio che scende su di noi, che sale dai fondali dell’anima, che ci circonda, in cui siamo immersi perché ognuno di noi possa vivere della vita di Dio. Non basta vivere la propria vita, noi abbiamo ricevuto una seconda vita. E’ la vita di Dio in noi, il pensiero di Dio, il respiro di Dio, il cuore di Dio e noi oggi, solennità di Pentecoste, vogliamo spegnere i pensieri e lasciarci portare.

E’ bello immaginarci nella nostra esperienza comunitaria e personale di essere invasi, presi, ispirati dallo Spirito Santo. La prima immagine è un calice che trabocca, un calice vuoto che è la nostra vita e nella misura in cui noi siamo vuoti possiamo essere colmati fino a traboccare di Spirito Santo. Traboccare, ovvero è la vita divina in noi che è così sovrabbondante che non basta il mio corpo, il mio cuore, la mia vita, la cavità, gli abissi, la voragine che mi porto dentro per riempire, per contenerla, ma fuoriesce, trabocca. La vita di Dio che è lo Spirito Santo trabocca, è sovrabbondante. Possiamo utilizzare anche l’immagine di una donna incinta, colmata di una nuova vita, che è così bella, è così grande, questa nuova vita che fuoriesce nel parto. O anche l’essere al timone della nostra piccola imbarcazione, un guscio di noce sull’oceano, ed avvertire di essere portati irresistibilmente alla deriva.

Questi sono tre auguri che desidero fare oggi ad ognuno di noi. Che davvero lo Spirito Santo riempia il tuo vuoto, quello che ti fa male, quel che ti brucia dentro fino a traboccarne e provocare quella sorta di meraviglia che noi sappiamo molto bene di tanto in tanto cosa significhi, che porta alla gioia, all’entusiasmo. Lo Spirito Santo ti renda incinta di Dio, semini un nuovo seme dentro di te e tu possa portarti dentro una vita nuova, nascosta e bellissima. Lo Spirito Santo ci porti alla deriva, sconquassi i nostri pensieri, i nostri progetti e ci porti dove lui vuole. E’ Pentecoste e noi siamo invasi da questo dono e vorrei tanto che ciascuno di noi lo riconoscesse, è bello riconoscere il soffio leggero dello Spirito che rende i bambini finalmente bambini con gli occhi grandi e non adulti camuffati da ragazzi. Bello lo Spirito Santo nei ragazzini che li porta a chiacchierare, a giocare, a sorridere. Bello lo Spirito Santo negli adolescenti che avvertono la primavera nelle vene. Bello lo Spirito Santo nei ventenni che sognano un mondo nuovo, leggero, libero, che vogliono partire, tagliare con le catene della vita di prima. Bello lo Spirito Santo nelle coppie che si sposeranno, che progettano o che si lasciano progettare da Dio nei tempi di pandemia, seminando una scelta controcorrente di novità, di vita e di fecondità. Bello lo Spirito Santo negli uomini che resistono, che stanno al loro posto, che non fuggono, che non si nascondono, che fanno i padri. Bello lo Spirito Santo nelle donne che con i loro occhi profetizzano il futuro, che presagiscono e intuiscono nel cuore quel che noi altri non riusciamo neanche a comprendere. Bello lo Spirito Santo in chi è solo e resiste ed avverte la carezza all’anima e si sente consolato, accompagnato. Bello lo Spirito Santo in chi è avanti nella vita, nei nostri anziani che invecchiano e man mano sono a corto di respiro, ma dopo l’ultimo respiro continua il respiro di Dio insufflato nella creazione, nel dono della vita.

Bella questa giornata, questa grazia, questa solennità, che ci rende nuovi, che accende dentro di noi il fuoco dell’amore, che ci fa innamorare della vita, che ci rende entusiasti, inebriati come i primi discepoli, come la chiesa nascente. Bella questa grazia che è tutta da scoprire, che non si può mostrare o spiegare ma che notiamo dagli effetti: smemoratezze in chi è abituato a controllarsi, abbandono in chi era prima diffidente, luce in chi viveva nelle tenebre, amore verso le cose di Dio in chi invece era arido.

Lo Spirito Santo passa, soffia, ti visita dolcemente. Vorrei tanto che dai più piccoli ai più grandi ce ne accorgessimo. Noi viviamo dello Spirito Santo. Ed allora camminiamo secondo lo Spirito. Noi viviamo della vita dello Spirito, della vita divina. Rendiamocene conto perché se noi ci rendiamo conto del grande dono che è in noi allora immediatamente ed automaticamente vivremo in una maniera luminosa. E se c’è un grande desiderio nel cuore di Dio è non tanto essere riamato, perché noi non ci riusciremo mai e ci consumeremo nel tentativo di riamarlo, ma perlomeno che ogni creatura riconosca il suo passaggio, i doni speciali, le attenzioni di cui è colmata».

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