Piano di Sorrento, al Museo Archeologico di Villa Fondi custodito il cordofono più antico rinvenuto in Italia

Il Comune dispone l’acquisizione di una riproduzione dello strumento musicale a guscio di noce

Piano di Sorrento. L’Amministrazione comunale, nell’ambito di un ampio programma di valorizzazione del patrimonio archeologico e dell’intera struttura comunale di Villa Fondi, d’intesa con i locali uffici della Sovrintendenza ai Beni archeologici, che gestiscono anche il Museo Archeologico Territoriale della penisola sorrentina “G. Vallet” presso Villa Fondi, è impegnata in una costante azione promozionale attraverso l’organizzazione di eventi e mostre, con esposizione di ulteriori reperti archeologici relativi al sito-necropoli della “Trinità”. –

Il Museo Archeologico Territoriale della penisola sorrentina “G. Vallet”, ubicato nel complesso comunale di Villa Fondi, rappresenta punto di partenza per la creazione di nuovi itinerari turistico/culturali che ampliano l’offerta al pubblico sul territorio, partendo dalla valorizzazione della memoria storica dei luoghi. In tale ottica la Direzione del Museo, d’intesa con il Comune di Piano di Sorrento, ha sviluppato l’idea di riprodurre a scopo divulgativo uno strumento musicale basato sulle recenti ricerche della Soprintendenza di Roma e del Dipartimento di Scienze dell’Antichità – Università Sapienza di Roma.

In un incontro dall’enorme valore scientifico che si è tenuto a Villa Fondi il 5 luglio 2019 gli Archeologi Tommasina Budetta e Stefano De Caro hanno presentato per la prima volta al pubblico questo strumento a corde, che pare essere il più antico cordofono rinvenuto in Italia, e custodito nel “Museo G. Vallet”, conosciuto come il vaso a forma di guscio di noce e, attraverso la ricostruzione di uno strumento a corde dell’età del rame, è stato addirittura sperimentato il suo suono insieme a docenti di archeologia dell’Università “La Sapienza” di Roma. Tale ideazione è sorta in seguito alla ricostruzione, a cura della dott.ssa Vanessa Forte di Roma, dello strumento musicale da un reperto rinvenuto nella necropoli di Torre della Chiesaccia (Roma) e risultato solamente analogo a quello che era stato da sempre ritenuto un vaso a guscio di noce rinvenuto negli scavi della necropoli eneolitica della “Trinità” a Piano di Sorrento.

Con determina n. 255 dello scorso 10 maggio il Comune di Piano di Sorrento ha deciso di acquisire una riproduzione dello strumento musicale – versione “lira” – come sopra descritto e riproducente per intero il reperto custodito presso il Museo “G. Vallet” e con le medesime caratteristiche della ricostruzione attualmente esposta presso il Museo delle Origini della Sapienza Università di Roma.

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