Nessun allarme per la funivia di Faito: le funi sono nuove

Nessun allarme per la funivia di Faito: le funi sono nuove. Ce ne parla Tiziano Valle in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano Metropolis. La tragedia di Stresa Mottarone ha fatto correre un brivido lungo la schiena dei cittadini di stabiesi e degli amanti del monte Faito, che spesso raggiungono la vetta con la Funivia dell’Eav. Una reazione naturale, perché l’immagine della carrozza che si è schiantata al suolo e la notizia delle 14 vittime, ha sconvolto tutta Italia e, soprattutto per i più anziani, fatto tornare in mente la tragedia del 15 agosto 1960. Quel giorno la carrozza partita dalla vetta del monte Faito per raggiungere la stazione di piazza Unità d’Italia, si sganciò a causa dell’alta velocità e si schiantò sui binari. Quattro persone persero la vita, tra cui un bambino di 9 anni, Luigi Cimmino, figlio del fruttivendolo Francesco che ogni giorno saliva in montagna per prendere gli ordini dai proprietari delle ville. Assieme a loro morirono anche il conducente Alberto Lenza, di Cercola, e Girolamo Di Costanza, un pensionato di Napoli. Le indagini che seguirono quella tragedia, permisero di accertare che quel giorno erano stati tolti i limitatori di velocità, per consentire di fare più corse. Tre persone furono condannate, tra cui il direttore d’esercizio, un sorvegliante e un manovratore.

Si tratta dell’unico incidente della storia della Funivia del Faito, che oggi invece garantisce altissimi standard di sicurezza, a tal punto da essere l’unico impianto in Italia ad avere l’autorizzazione per viaggiare anche di notte.

La gestione della Funivia del Faito, dal 2013, è passata all’Eav (Ente Autonomo Volturno), holding regionale dei trasporti. Una decisione che ha consentito di programmare i lavori necessari a rimetterla in funzione dopo lo stop alle corse del settembre 2012. Inaugurata il 22 agosto 1952, al compimento dei 60 anni di vita tecnica portanti e l’adeguamento alle normative antisismiche.

Questi interventi sull’impianto di Castellammare di Stabia sono stati eseguiti tra il 2016 e il 2017 e, con il completamento dell’iter autorizzativo nel 2018, hanno prorogato la vita tecnica della Funivia fino al 2 marzo 2051.

Un risultato che è stato possibile raggiungere anche per i precedenti investimenti per circa 3 miliardi delle vecchie lire, risalenti al 1991, che avevano consentito l’ammodernamento delle opere elettromeccaniche.

Nel 2016 la Funivia fu riaperta con una deroga del Ministero, mentre nel 2017 si registrarono alcune polemiche per la rottura di componenti meccanici all’interno di un rullo, che portarono allo stop alle corse dopo appena un giorno di ripresa dell’attività. Un guasto subito riparato e che ha consentito di far ripartire la Funivia a pieno regime soprattutto tra il 2018 e il 2019, quando s’è registrato il record di 100mila biglietti staccati.

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