“Il centravanti in giacca e cravatta” e non solo. Tommaso Mandato intervistato dalla nostra redazione

La nostra redazione, in collaborazione con il programma sportivo Zona Calcio, ha intervistato Tommaso Mandato, avvocato, procuratore e autore del libro Il centravanti in giacca e cravatta. “E’ un libro autobiografico, diventato un vero e proprio romanzo – esordisce Tommaso. Era mia intenzione scrivere ciò che ho fatto con quello che era il mio più grande amico e compagno di viaggio: il pallone. Racconto quelli che sono i vari aneddoti, le tante emozioni, i sogni e tutto ciò che ha caratterizzato il percorso che in 60 anni questo pallone ha fatto insieme a me”. Dal soprannome che non tanto gli piaceva, ‘o Russolillo, al sogno realizzato di incontrare Maradona: “Sì, perché quel Russolillo – prosegue Mandato –  aveva come idolo il grande D10S e, giocare addirittura contro lui (per una partita di beneficenza ndr), in un campo fangoso di una periferia dell’entroterra di Napoli, è stata un’emozione talmente forte da portarlo all’estasi più totale. Dello sport romantico, purtroppo, attualmente è rimasto poco. Oggi è ‘calcio’ e non più ‘pallone’ e bisogna distinguere bene le due cose perché il primo è potere, business, economia mentre il secondo è passione, voglia di divertirsi, di giocare, di vincere o perdere sul campo”. Ma se il calcio non è più romantico “la tifoseria napoletana lo è – afferma Mandato – perché, come dico sempre, il Napoli calcio è in simbiosi con la città. Qui mangiamo pane e pallone e in qualsiasi ora e in qualunque posto si finisce per parlare di calcio e del Napoli. La tifoseria partenopea poi è ancora più particolare perché alla base ha una forte passione per la squadra che, a differenza di tante metropoli, è rimasta sempre l’unica della città e che, sebbene non abbia vinto molto, è riuscita a dare, nel corso degli anni, tante emozioni”. Per quanto riguarda il campionato di quest’anno: “Beh, è stato anomalo perché condizionato dal Covid. C’è rammarico in quanto il Napoli avrebbe potuto fare molto di più ma, nonostante ciò, c’è soddisfazione per quello che Gattuso e i ragazzi sono riusciti a mettere in atto nel giro di pochissimi mesi. Gattuso è l’allenatore ideale per questa piazza e soprattutto per questa società perché lavora tanto e non ha grandi pretese né economiche né di calciatori. Il problema con De Laurentiis è  puramente caratteriale perché entrambi hanno una personalità forte e le divergenze che ci sono state è difficile che vengano risanate. Il miglior centravanti per me? Dries Mertens. Anche se non è un vero e proprio centravanti, di lui mi piace l’intelligenza dentro e fuori dal campo: è quel classico realizzatore che ti dà la certezza di saper giocare a calcio non solo con i piedi ma anche con la mente”.

il centravanti in giacca e cravatta

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