Dieci giorni fa, il 18 maggio ci ha lasciato Franco Battiato guru della musica italiana.

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Dieci giorni fa, il 18 maggio ci ha lasciato Franco Battiato guru della musica italiana.
Franco Battiato è stato uno di quei rari musicisti che attraverso la propria arte lascia una traccia indelebile di unicità e di originalità musicale. L’artista siciliano ha sperimentato e realizzato nel suo percorso artistico una commistione di stili e di alchemiche composizioni. Suoni mistici e sensuali e nello stesso tempo intrisi di spiritualità e di concetti trascendentali.
La sua “Cura” la considero la canzone più bella mai composta prima, il testamento musicale di un grande genio che non la rivolge, come banalmente si crede, alla persona amata, ma bensì è l’emblema di amore puro e incondizionato .
Una preghiera al contrario dove la più alta forma di spiritualità, che si chiami Dio o coscienza universale, parla all’io terreno al quale dona “le leggi del mondo”, “il silenzio e la pazienza”e “le vie che portano all’essenza”.
Tutte le canzoni di Battiato contengono dei messaggi e delle citazioni che rendono la canzone una fonte di ispirazione, di domande e nello stesso tempo restituiscono risposte ai dilemmi della vita quotidiana. Un vangelo musicale pieno di spunti e punti di riflessione.
Le composizioni di Battiato, personalmente hanno segnato tutti momenti della mia vita interiore, quella stessa vita che mi ha portato ad essere un’artista ed apprezzare e vivere della bellezza della musica e dell’importanza della parola frutto di un pensiero intimo e profondo.
Sono cresciuta con la continua ricerca del “centro di gravità permanente” con la consapevolezza di “come è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire” e come “in certi sguardi che si intravede l’infinito”.
Ho seguito Battiato in molti dei suoi concerti e ho avuto il piacere di scambiare diverse battute con lui, a Roma, dopo uno di questi. Da giovane studentessa di Conservatorio, gli esternai l’importanza che aveva avuto il suo repertorio per i miei studi musicali grazie ad “Un oceano di silenzio scorre lento” e “Up Patriots to arms” dove ho avuto modo di ascoltare per la prima volta un frammento dell’ouverture del Tannhäuser di Richard Wagner.
Sono andata in Tunisia per guardare i treni che passano lenti per Tozeur e a Sanpietroburgo per incontrare le guardie rosse sulla storica prospettiva Nevsky.
Battiato è stato più di un musicista, compositore e interprete.
Battiato è riuscito a scandagliare le nostre coscienze umane ed elevarle, attraverso la musica, a sfere inesplorate miste a bellezza, introspezione e coscienza critica, come mai nessun artista è stato mai capace di fare.
“La vita non finisce. È come il sogno. La nascita è come il risveglio. Finché non saremo liberi Torneremo ancora”, ha cantato fino alla fine in Torneremo ancora, l’ultimo inedito del 2019.
Allora a rivederci Franco!

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