Dal Giffoni Young una favola moderna sul Ddl Zan: “Il vestito” di Maurizio Ravallese

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Candidato a Miglior Corto al Toronto International Nollywood Film Festival, l’importante kermesse canadese che celebra la diversità attraverso il cinema, “Il vestito”, a poco più di un anno dalla sua uscita, continua a vincere premi e ad ottenere riconoscimenti, tra le oltre cento candidature e selezioni ufficiali in festival italiani e internazionali.

Scritto e diretto da Maurizio Ravallese, co-prodotto col giovane cineasta Emanuele Pisano, candidato ai David di Donatello per “L’oro di famiglia”, “Il vestito” ruota attorno a un incrocio di destini: un giovane immigrato (Danilo Arena, “Il cacciatore 3”), alla ricerca di un abito nuziale, ruba un completo ad uno sposo appena abbandonato all’altare (Christian Iansante, doppiatore ufficiale di Bradley Cooper e di molte altre star hollywoodiane). Per espiare la sua colpa, il ragazzo dovrà vendicare l’uomo che ha derubato.

Premiato al Giffoni Young come Miglior Corto Drammatico ed acclamato in oltre 30 festival nazionali e internazionali, tra cui il South African Film Festival, il Buenos Aires Film Festival, il Buffalo Film Festival e il Reeling di Chicago, “Il vestito” è il terzo corto di Maurizio Ravallese, intraprendente regista, sceneggiatore e produttore romano.

Grazie alla fervente discussione sul Ddl Zan, il film torna di attualità. Perché “Il vestito” non è che una favola nera: una storia che ben rappresenta l’acceso dibattito inerente al primo vero disegno di legge sui diritti fondamentali di un’intera categoria di persone, tra cui omosessuali e transessuali. Una categoria fortemente discriminata nella sua fragilità, della quale il Ddl Zan si fa portavoce per prevenire e contrastare fenomeni di omofobia, violenza e discriminazione.

“Il vestito” è, infatti, un racconto d’amore. Un accattivante intreccio narrativo il cui unico obiettivo è dimostrare che i turbamenti interiori vanno al di là di qualsiasi diversità: di pelle o di etnia, di religione o credo, d’identità di gender o di orientamento sessuale. Una storia spiazzante, con un finale capace di ribaltare alcuni dei più classici stereotipi di genere. Quando vediamo un’auto da cerimonia, l’occhio, per un innocente pregiudizio sociale, corre al velo di una splendida sposa. Ma se nell’abitacolo non ci fosse una donna?

Anche Amed (Danilo Arena), il giovane protagonista del corto, un immigrato squattrinato alla ricerca di un abito nuziale, cade nel tranello, quando s’imbatte in un’auto di lusso con dentro un misterioso sposo abbandonato all’altare (Christian Iansante). Amed lo segue e, una volta scoperto, per espiare la sua colpa dovrà compiere una missione: vendicare l’uomo che ha derubato. Solo alla fine scoprirà la vera identità sessuale di questo sposso tradito.

“Il vestito” è tra i principali film nella line-up di Pathos Distribution, giovane e dinamica casa di distribuzione di cortometraggi e short documentary che, a colpi di selezione, si sta facendo strada nel grande mercato cinematografico nazionale e internazionale.

Numerosi i riconoscimenti finora ottenuti da questo piccolo capolavoro, premiato al Falcon di Londra, al Firenze Film Corti, al Queen Palm Festival, al Buffalo Film Festival e al Reeling di Chicago e non ultimo candidato come Miglior Cortometraggio al Festival del Cinema Italiano, kermesse sicula presieduta da Paolo Genovese che si svolgerà a San Vito Lo Capo dall’8 al 12 giugno 2021.

“Il vestito” è il terzo cortometraggio messo a segno da Ravallese, dopo “Miracolo in periferia” (2013, candidato al Giffoni) e “La terra degli sconfitti”, alla cui sceneggiatura ha partecipato Emanuele Pisano, pluripremiato regista di serie Tv (Sara&Marty) e di videoclip musical di successo (Ultimo, Grignani, Lowlow, Mostro). La collaborazione tra i due talentuosi autori raggiunge l’apice con la candidatura ai David di Donatello de “L’oro di famiglia”, corto di Pisano co-prodotto da Ravallese, che ne co-scrive anche il soggetto.

Protagonista de “Il vestito” è l’attore siciliano Danilo Arena, già protagonista ne “L’oro di famiglia”, apparso anche in “Romulus” e interprete co-protagonista della nuova stagione della fortunata serie Rai con Francesco Montanari, “Il cacciatore 3”, in uscita il prossimo autunno. La “sposa tradita” del corto è interpretata da Christian Iansante, attore e doppiatore di star internazionali del calibro di Bradley Cooper, Christian Slater, Sam Rockwell ed Evan McGregor.

Quindici intensi minuti, magistralmente giocati su uno stato di crescente suspense. Una narrazione che culmina nel colpo di scena finale, il cui effetto sorpresa è a totale servizio della storia. La rigorosa regia di Ravallese fotografa senza giudizi una realtà complessa e contraddittoria, in uno stile che mira a superare ogni preconcetto esistente, facendo dell’incontro con la diversità il nodo centrale dell’intreccio.

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