Cava de’ Tirreni: tre posti letto bloccano la Rianimazione

Cava de’ Tirreni: tre posti letto bloccano la Rianimazione. Ce ne parla Giuseppe Ferrara in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano La Città di Salerno. Continua a far discutere la mancata riapertura del reparto di Rianimazione all’ospedale “Santa Maria Incoronata dell’Olmo”: dopo che i vertici del “Ruggi” avevano annunciato che l’Unità cavese sarebbe tornata operativa dal 20 maggio, nessuna disposizione è stata ancora adottata. I cittadini si sono detti pronti a scendere in piazza e manifestare mentre continua il dialogo serrato tra i sindacati e la dirigenza salernitana per venire a capo dei ritardi. Dopo un confronto avuto la settimana scorsa con il direttore generale dell’azienda ospedaliera salernitana, Vincenzo D’Amato, i delegati della Cisl Fp Salerno hanno passato al setaccio i dati sull’attuale situazione dei ricoveri e chiesto una maggiore ottimizzazione delle risorse umane coinvolte per garantire la riapertura della Rianimazione a Cava. I sindacalisti segnalano che, al momento, i pazienti ricoverati tra il “da Procida” e il “Ruggi” sono tre, a fronte di dieci posti letto distribuiti sui due reparti e conseguente impiego di personale e strumentazioni che, altrimenti, potrebbero essere trasferiti a Cava. «È probabile che i due reparti di Salerno possano essere accorpati in uno solo e liberare risorse umane necessarie per la riattivazione della terapia intensiva dello stabilimento di Cava de’ Tirreni. Chiusa a dicembre scorso, deve essere riaperta assolutamente – il commento del delegato Gaetano Biondino per garantire i fabbisogni, assicurare le prestazioni che il presidio cavese ha sempre erogato con eccellenza, senza dimenticarci che in tal modo si potrà dare continuità e soprattutto sicurezza nell’erogazione dei servizi sanitari. Questa non è più una questione di opportunità ma di necessità impellente per il bacino metelliano».

Con l’approssimarsi dell’estate, poi, si fa sempre più urgente la disponibilità di nuovo personale, considerando che le ferie andranno ad incidere ulteriormente sulla già significativa sofferenza d’organico che si registrata in tutta la rete ospedaliera del “Ruggi”. «Abbiamo chiesto alla direzione strategica continua Biondino – di scorrere le graduatorie e reclutare le professionalità necessarie che risultano in carenza e dare completezza a quei reparti ancora sotto organico anche per garantire le ferie dopo oltre un anno di stremante lavoro profuso a contrastare l’epidemia ancora in atto ».

Nel frattempo non restano in silenzio i cittadini: i membri del comitato “Piccolo Antonio Civetta”, che da mesi attenziona gli sviluppi in merito al ripristino dell’operatività dell’ospedale cavese, hanno fatto sapere che se non si avranno garanzie sulla riapertura della Rianimazione, saranno pronti a scendere in piazza per una grande manifestazione di protesta.

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