Cava de’ Tirreni, centro medico pregiato: l’ok dai giudici

Cava de’ Tirreni, centro medico pregiato: l’ok dai giudici. Ce ne parla Giuseppe Ferrara in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano La Città di Salerno. Il centro sanitario viene accreditato dai giudici dopo nove anni. Si sblocca il “contratto di quartiere” di Pregiato. Il Consiglio di Stato scrive la parola fine in calce alla battaglia legale per il futuro centro medico alla frazione di Pregiato, nell’ambito del programma di riqualificazione “Contratto di Quartiere”. L’Asl e la Regione restano sorde ai solleciti del Centro Assistenziale “San Nicola”, chiamato ad investire sulla realizzazione del polo sanitario previsto dal progetto, previe apposite autorizzazioni da parte degli enti coinvolti. Arriva anche il diniego del Comune ma la società ricorre alle vie legali. La vicenda risale al 2012 quando l’Amministrazione comunale, allora guidata dal sindaco Marco Galdi , era stata ammessa (unitamente alla società San Nicola e all’Istituto Autonomo Case Popolai) dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al finanziamento pubblico per la riqualificazione sociale ed urbana della frazione di Pregiato, nell’ambito del programma “Contratto di Quartiere”, per un totale di circa 11 milioni di euro. Nel contesto della progettata riqualificazione, la società “San Nicola” si era impegnata a realizzare autonomamente un centro sanitario, con relativo centro medico di ricerca, per un investimento di oltre 15 milioni di euro.

Eppure, al momento di concretizzare l’accordo, l’Asl e la Regione Campania si tirano indietro senza presenziare alla conferenza dei servizi preliminare al rilascio delle necessarie autorizzazioni, nonostante da Palazzo Santa Lucia fossero state approvate già le varianti urbanistiche per la realizzazione della struttura sanitaria. Al Comune quindi non era rimasto altro da fare che ratificare l’esito negativo della procedura. È il dicembre del 2019 e il Centro assistenziale San Nicola decide di rivolgersi al Tar adducendo che la mancata partecipazione della Regione Campania e dell’Asl Salerno alle sedute della conferenza dei servizi aveva comportato il silenzio assenso da parte delle rispettive amministrazioni. Il Tribunale, però, rigetta il ricorso sostenendo che «l’Asl, già prima dell’inizio dei lavori della conferenza di servizi aveva avuto modo di esprimere e comunicare il proprio dissenso». La dirigenza del centro assistenziale, però, non si arrende e impugna la sentenza del Tar ritenendola errata.

Dopo quasi dieci anni la situazione si è risolta con la decisione del Consiglio di Stato che, nel corso di un’udienza pubblica, ha accolto le istanze del Centro Assistenziale confermando che «essendo la Regione e l’Asl entrambe tenute a determinarsi con atto espresso sulla possibilità o meno di poter autorizzare e accreditare la realizzanda struttura sanitaria di interesse pubblico, la loro mancata partecipazione alla conferenza equivarrebbe ad assenso incondizionato ». Un esito che permette finalmente di dare il via libera alla concretizzazione del programma “Contratto di Quartiere”, che attende da anni d’essere attuato. Contestualmente alla questione del centro medico, infatti, rallentamenti si erano registrati per l’acquisizione dell’ex Asilo Pastore che pure deve rientrare tra gli immobili destinati alla riqualificazione.

Dopo un lungo confronto con gli uffici regionali, il sindaco Vincenzo Servalli qualche anno fa riuscì ad acquisire l’immobile al patrimonio comunale: ora la riqualificazione con l’abbattimento del locale ponte mai completato, la realizzazione di un parcheggio sottostante la chiesa di San Nicola, un centro polifunzionale, la realizzazione di una strada di collegamento tra via Ferrara e l’asse medio collinare, edilizia residenziale pubblica e sperimentale, la riqualificazione di viaFerrara e l’adeguamento di via Santoriello.

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