Carla Fracci , tra Positano e Cilento in punta di piedi 

Ancora un bel ricordo di Carla Fracci . Ha danzato nei teatri più prestigiosi del mondo, ma anche nei piccoli spazi di provincia, nelle piazze, nelle chiese. Carla Fracci non si è risparmiata neanche quando, nel 2014, l’amministrazione comunale di Agropoli ha voluto che visitasse il cantiere del cineteatro. La regina della danza, pioniera e strenua sostenitrice del decentramento, della danza portata via dalle mani delle élite, è morta ieri a Milano, stroncata da un tumore che l’aveva colpita e che aveva combattuto con riserbo. Avrebbe compiuto 85 anni il prossimo 20 agosto. “La danzatrice stanca”, la definì il poeta Eugenio Montale, e pure Charlie Chaplin rimase incantato da lei. Era stata la prima ospite della settima edizione del “Settembre Culturale” di Agropoli, nel Cilento, per presentare il suo libro “Passo dopo passo. La mia storia”. Si era raccontata nel suo percorso artistico, ma anche mostrando la parte intima della sua vita: dall’infanzia trascorsa nella campagna lombarda, all’ingresso alla scuola di ballo presso il Teatro alla Scala, fino ai successi con l’American Ballet Theatre e sui palcoscenici più importanti del mondo. Accompagnata dal marito, il regista Peppe Menegatti, e dalla scrittore Paolo Maria Noseda, Carla Fracci aveva voluto vedere da vicino l’opera che stava sorgendo in Via Taverne. Con lei anche l’allora sindaco Franco Alfieri e l’assessore alla Cultura Francesco Crispino.
«Ho avuto il piacere di conoscere e accogliere Carla Fracci al teatro comunale di Agropoli, quando ero sindaco di quella città. Non è stata una danzatrice qualsiasi: lei era la danzatrice italiana per eccellenza, una delle più grandi ballerine classiche del XX secolo – la ricorda Alfieri, oggi sindaco di Capaccio Paestum -. Grazia, eleganza, raffinatezza, passione: Carla Fracci era una professionista e una donna straordinaria. Nella sua danza sapeva coniugare leggerezza e potenza. Come lei non ne nascerà un’altra». Anche il sindaco di Salerno Vincenzo Napoli ha espresso profondo cordoglio per la scomparsa dell’artista. «La grande ballerina ha illuminato la scena mondiale della danza con uno stile inimitabile. Carla Fracci è un vanto dell’Italia perché ne ha vissuto ed espresso i valori più alti: la ricerca della bellezza assoluta, la tenacia e la dedizione per raggiungere le mete più ambite, la profonda umanità che ha sempre manifestato anche all’apice del successo». Alla Fracci, il Comune di Salerno ha deciso di dedicare lo spettacolo inaugurale della stagione lirica estiva del Teatro Municipale Giuseppe Verdi del quale fu madrina d’onore nel Premio Giovani Talenti. «Un piccolo tributo del cuore e dell’arte ad una donna straordinaria», ha aggiunto Napoli. La ricorda anche Manlio Torquato, sindaco di Nocera Inferiore: «Averla avuta qui a Nocera è stato un onore, la ricorderemo con immutato affetto per il grande esempio professionale che è stata». In memoria del giorno che Carla Fracci passò al “Teatro Diana”.
Nel 2014 era tornata anche a Positano, nella Costiera Amalfitana amata da Massine e Nureyev che nel piccolo arcipelago di fronte a Positano, Li Galli, avevano trovato il loro rifugio prediletto. Ad accogliere la Fracci a Positano erano state le ballerine positanesi della scuola di Alessandra Ginevra. Durante la serata l’artista aveva ricordato proprio il ballerino russo. «È grazie a maestri tali se oggi, a più di settant’anni, non mi sento affatto stanca», aveva detto aggiungendo che le rimaneva un solo grande desiderio: «Che in Italia nasca una Compagnia nazionale di ballett che giri il mondo con le nostre eccellenze senza alcun timore di dare possibilità importanti soprattutto ai giovani, che non devono sentirsi costretti a espatriare». Quanti ricordi si rincorrono tra cielo e mare, anche delle serate a casa di Franco Zeffirelli. «Correva l’agosto del 1985, e come ogni anno andavo a trascorrere un po’ di giorni a Positano. – l’aneddoto raccontato dal giornalista Mimmo Porpiglia – “Stasera andiamo da Franco, vieni? Ma ad una condizione, niente articoli sul giornale…”. Carla era apparsa all’improvviso. Lei, la Fracci, la grande ballerina mi stava invitando a cena. A casa Zeffirelli. Da lui andammo in tanti e ammirammo i quadri di Matisse regalatigli da Coco Chanel, la collezione di mobili fiorentini del Quattrocento, ceramiche italiane. Per Carla Fracci “è il posto più bello del mondo, un punto fermo”».
Fonte La Città di Salerno , Marianna Vallone

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