Arriva il “Bonus Chef”. La FENAILP spiega cos’è ed a chi spetta

In attesa del decreto attuativo vediamo che cos’è il bonus chef, a chi spetta, per quali spese è ammesso e quali caratteristiche presenta, così come spiegato dalla FENAILP con un post sul proprio profilo Facebook

Cos’è il bonus chef

Il bonus chef è un’agevolazione prevista dalla legge di bilancio 2021 n. 178/2020 per sostenere in particolare il settore della ristorazione, uno dei più colpiti dalla crisi pandemica da Covid19.

Nello specifico il bonus chef consiste in un credito d’imposta di cui possono beneficiare i cuochi professionisti siano essi lavoratori autonomi che dipendenti. Vediamo come funziona e a chi spetta nello specifico.

Soggetti beneficiari

Del bonus chef, come anticipato, possono beneficiare i cuochi professionisti che lavorano presso ristoranti e alberghi, sia in qualità di lavoratori dipendenti che autonomi, titolari di partita Iva, anche se non in possesso del Codice Ateco 5.2.2.1.0.

Come funziona il bonus

Il bonus chef è un credito d’imposta che viene riconosciuto nella misura del 40% da calcolare sui costi sostenuti per acquistare beni strumentali durevoli o per partecipare a corsi di aggiornamento professionale, strettamente funzionali all’esercizio dell’attività di cuoco e che vengono sostenuti tra il 1° gennaio 2021 e il 30 giugno 2021.

Spese ammesse al credito d’imposta

Nello specifico la legge di bilancio precisa che sono ammesse al credito d’imposta le spese che i cuochi professionisti sostengono nei primi sei mesi del 2021 per:

  • macchinari di classe energetica elevata per la conservazione, la

lavorazione, la trasformazione e la cottura dei prodotti alimentari;

  • strumenti e attrezzature professionali per la ristorazione;
  • corsi di aggiornamento professionale.

Il credito d’imposta può essere concesso nel limite massimo di 6000 euro. Tutto nel limite di spesa stabilito per questa agevolazione fiscale, che è stata fissata nella misura di 1 milione di euro per ogni anno che va dal 2021 al 2023.

Il credito d’imposta infine, come precisato dalla legge bilancio, può essere usato solo in compensazione e può essere ceduto anche a istituti di credito e intermediari finanziari.

Caratteristiche del bonus chef

Il bonus chef non concorre a formare il reddito sottoposto alle imposte sui redditi e del valore della produzione ai fini IRAP (imposta regionale attività produttive) e non rileva neppure ai fini del rapporto contemplato dagli articoli 61 e 109, comma 5, del TUIR di cui al DPR n, 917/1986 (interessi e oneri passivi diversi).

Concessione, documentazione e revoca

A un decreto interministeriali del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali e con il Ministro dell’economia e delle finanze il compito di dare attuazione al bonus chef e di specificare le procedure di concessione al fine del rispetto del limite di spesa, alla documentazione richiesta, alle condizioni di revoca e all’effettuazione dei controlli.

Decreto che i Ministri avrebbero dovuto emanare nel termine di 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di bilancio 2021, ma che ad oggi, non è stato ancora predisposto.

Per maggiori dettagli sulla misura quindi non resta che attendere.

 

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