Amalfi, al via l’inchiesta diocesana per proclamare il Marini “venerabile servo di Dio”

Più informazioni su

Amalfi, al via l’inchiesta diocesana per proclamare il Marini “venerabile servo di Dio”. Ce ne parla Salvatore Serio in un articolo dell’edizione odienra del quotidiano La Città di Salerno. Prenderà il via oggi ad Amalfi l’inchiesta diocesana per accertare la fama di santità di monsignor Ercolano Marini . Sulla tomba di Sant’Andrea ci sarà il giuramento di tutti gli officiali nominati dall’arcivescovo della diocesi Amalfi-Cava de’ Tirreni, Orazio Soricelli . «È un giorno, che sognavamo, ma che ora è realtà – scrive don Luigi Colavolpe , parroco di Pontone e postulatore della causa – . La giornata, che la Provvidenza ha scelto per dare inizio al processo è già un segno che riempie di gioia e di speranza l’intera Costiera Amalfitana ».

Sarà questo uno dei momenti più importanti all’interno del complesso iter che porterà alla proclamazione di Marini come venerabile servo di Dio. «Non siamo stati noi a volerla, perché, per la comodità di tutti, la si è voluta unire alla Messa Crismale, che sarà celebrata in Cattedrale – spiega Don Luigi Colavolpe – . Ma questo giorno è la vigilia della Pentecoste, particolarmente caro a Monsignor Marini, che trascorreva queste ore immerso nel silenzio adorante del Mistero, che ha rallegrato la nascita della Chiesa». L’inchiesta diocesana sarà utile ad accertare la fondatezza della fama della sua santità e delle sue virtù. Nato a Matelica nel 1864 e morto a Roma nel 1950, Marini ancora oggi è venerato dagli amalfitani per la sua vita dedicata alle opere in favore dei poveri, delle donne e dei ragazzi e contro la malavita e l’usura. Già vescovo di Norcia, monsignor Marini è ricordato per avere rilanciato il culto di San Benedetto e avere voluto gli scavi che riportarono alla luce l’antica domus romana, nascosta sotto alla basilica colpita dal terremoto del 2016, ritenuta, secondo la tradizione, la casa natale del fondatore dell’ordine benedettino. Appassionato studioso di teologia e autore di numerose opere sulla Trinità, monsignor Marini fu amico della casa reale e di papa Benedetto XV ed ebbe forti legami con san Giuseppe Moscati e con il cardinale Angelo Roncalli , divenuto poi Giovanni XXIII.

Dal 1915 al 1945 fu pastore dell’Arcidiocesi di Amalfi, nel cui tessuto cittadino e sociale sono ancora forti le tracce della sua straordinaria opera episcopale, assai legata alla solidarietà e all’attenzione per i più deboli. Testimonianza importante del suo ministero fu l’istituto “Anna e Natalia”, nel cui immobile sorge oggi un centro dedicato proprio alla sua memoria. Nel novembre del 2019 è stata presentata la biografia su Marini scritta da don Colavolpe per ottemperare alle norme, che regolano la causa dei santi. Nel libro viene raccontata l’opera di sostegno e vicinanza ai cittadini della Costiera Amalfitana dopo la terribile alluvione che distrusse parte della Divina il 26 marzo del 1924. In quell’occasione, stando alla testimonianza del Commissario del Governo del tempo, «fu la nobile figura dell’amato pastore ad accorrere con zelo e coraggio per rincuorare con l’Opera e la parola i sui figli doloranti».

«È importante che al termine dell’inchiesta il nostro Arcivescovo dichiari “servo di Dio” monsignor Marini. Ciò porterà nella nostra Diocesi a un risveglio della devozione al Mistero della Trinità e alla valorizzazione di ciò che Egli ci ha lasciato».

Più informazioni su

Commenti

Translate »