Addio a Carla Fracci: il suo amore infinito con la “sua” Sorrento

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Addio a Carla Fracci: il suo amore infinito con la “sua” Sorrento. Ce ne parla Salvatore Dare in un articolo dell’edizione odierna del quotidiano Metropolis. «Appena posso torno a Sorrento. Ce l’ho nel cuore, fin dalla prima volta, da quando tanti e tanti anni fa scoprii le bellezze di un posto incantato». Il volto emozionato, un sorriso elegante.

E lo sguardo felice. Era l’estate 2008 quando Carla Fracci, nell’incantevole Marina Grande, il borgo tanto caro anche a Sophia Loren, salì sul palco per ricevere l’ambito Premio Caruso dalle mani dell’allora sindaco Marco Fiorentino. Un rapporto intenso quello con Sorrento. Che è forte, autentico, soprattutto oggi, nel giorno del dolore, con la scomparsa, ieri, all’età di 84 anni. Un addio che ha colpito Sorrento, gli amici, chi ha avuto il privilegio di lavorarci assieme e apprezzarla.

A iniziare da Giuseppe Tramontano, il noto e apprezzato stilista sorrentino che – come disse in un’intervista concessa a Elena Parmegiani qualche mese fa – coronò il sogno di disegnare dei costumi per lei, la regina della danza.

Senza dimenticare il ruolo di amica sincera di Giuliana Gargiulo, scrittrice e giornalista sorrentina che firmò un libro-intervista all’artista («Protagonista assoluta, dotata di un alone naturale che, al suo solo apparire in scena, la rende speciale, Carla Fracci non ha mai cambiato il suo stile di vita, fatto di discrezione, umiltà, spirito di sacrificio e tanto lavoro » la descrive proprio la scrittrice in un pezzo sul Premio Caruso).

«Carla Fracci era una ambasciatrice della danza, più volte protagonista, a Sorrento, di grandi eventi ed importanti appuntamenti – ricorda il sindaco Massimo Coppola – Ha conservato negli anni un rapporto speciale con la nostra città. Era una artista unica, per talento ed umanità. Una stella che continuerà a brillare nel ricordo di tutti». Nell’agosto del 2015, nel corso della presentazione del “Sorrento campus dance” con la partecipazione di 500 ballerini, non esitò a firmare un messaggio molto duro: «In Italia non abbiamo una compagnia di danza nazionale. E’ una vergogna. In tutta Europa ne esistono. I nostri maestri lavorano all’estero e noi? Chiedo al governo che se ne interessi». Pochi mesi dopo quello sfogo, l’etoile scelse di festeggiare i suoi ottant’anni al Teatro San Carlo di Napoli, come ha ricordato ieri l’ex sindaco e governatore campano Antonio Bassolino: «Grande tristezza, un bacio Signora ». Commosso anche il primo cittadino di Napoli Luigi de Magistris: «Perdiamo un’artista che amava questa terra ». Addolorato anche il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca: «Ha rappresentato l’Italia in tutto il mondo».

Il suo vivere Sorrento aveva una connotazione intima, personale, misurata. Tipo quando quattro anni fa, al Chiostro di San Francesco, si “confonde” nel pubblico che ascolta rapito il magistrato Raffaele Cantone che presenta, in compagnia del collega Francesco Caringella, il libro “La corruzione spuzza”.

Carla Fracci, in abito bianco con occhiali scuri e cappello chiaro, all’improvviso viene intravista proprio da Cantone che di colpo ferma la conferenza e chiede al pubblico un tributo: «Per favore, alziamoci in piedi e applaudiamo la nostra regina Carla Fracci». Un colpo al cuore.

Un momento dolce, come i balli con Rudolf Nureyev che, per coincidenza, coltivava anche lui un  rapporto privilegiato con questi angoli unici al mondo, tanto da eleggere a proprio rifugio e buon ritiro l’isolotto Li Galli.

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